Belle, sceme e un po’ imbranate? Considerazioni semiserie sulla condizione delle donne sole ma felici

Il maschio, nella società occidentale, è in crisi. Nera.

È conclamato, e da decenni oramai. Da quando, guarda caso, le donne hanno cominciato a non accettare più di essere confinate in ruoli che sentivano non appartenere loro. Sì, insomma, da quando hanno cominciato e ribellarsi, pretendere la parità e soprattutto ottenerla.

Quindi, qual è il problema?

Dal mio punto di vista ci sarebbe poco da discutere: cari maschietti, rassegnatevi. Se imparaste ad accettare il fatto che le donne hanno i vostri stessi diritti, che non sono fatte per compiacervi e soddisfare il vostro ego, tutto filerebbe magicamente bene nei rapporti interpersonali.

E invece no, le cose non stanno proprio così. La natura animale dell’essere umano, l’eredità atavica di millenni in cui i ruoli all’interno delle società primitive erano ben definiti, non possono essere cancellate semplicemente facendo leva su argomenti razionali e motivazioni etiche e filosofiche, per quanto sensati, corretti ed auspicabili.

Nossignore (inteso come rivolto alle signore, appunto).

27591366_2073210896245374_983216139_nPerché il problema, benché all’apparenza sia dell’uomo, in realtà è della donna. Donna che vive e lavora nei paesi industrializzati, che è intelligente, scolarizzata (anzi, proprio colta), mediamente soddisfatta del proprio status e ruolo nella società cui appartiene. Una donna realizzata, attiva, indipendente ed autonoma.

È l’uomo il suo problema.

Anzi, diciamola tutta: è trovare un uomo che possa essere alla sua altezza.

La tesi che intendo dimostrare è che, mi dispiace, ma un uomo così non esiste. O se esiste, esso è una merce talmente rara che è francamente irrilevante per le sorti dell’umanità. Per la felicità della maggior parte delle donne e per la loro realizzazione personale.

Scordatevi, ragazze, signore e donne più mature, che sia possibile una relazione uomo-donna basata sullo scambio reciproco e alla pari di idee, sentimenti, passioni; sulla condivisione paritaria di ideali, cultura, interessi ad un certo livello.

Beninteso: tutto ciò è possibile e si realizza anche frequentemente nelle relazioni uomo-donna, ma solo se queste rimangono nell’ambito dei rapporti di amicizia e cameratismo, oppure professionali (con qualche riserva per questi ultimi, tuttavia).

Perché, mi domanderete voi?

Ma perché è dura contrastare la biologia, la fisiologia, la psiche degli esseri umani che riflette ciò che di innato ed istintivo, di ‘animale’, è in ognuno di noi e che si è stratificato culturalmente per millenni.

L’uomo, in una relazione sentimentale, o meglio in un impegno affettivo con una donna, non può e non vuole (salvo rarissimi casi, come ho detto) cercare una compagna con la quale stare al medesimo livello. In tutti i sensi.

L’uomo vuole essere ciò che è stato nel passato per innumerevoli generazioni e cioè il pater familias, colui cui si ricorre nelle difficoltà, che ha il compito precipuo di difendere prole e consorte. Il maschio alfa tanto osannato e vituperato al tempo stesso. E la donna lo deve ammirare, guardandolo dal basso in alto. Questo è il sogno segreto della maggior parte dei maschi moderni. E la donna, a parer suo, deve affidarsi a lui.

27583789_2073209049578892_2020402349_nE pazienza se oggi si tratta tutt’al più di aprirle il barattolo della marmellata. O di combattere contro i vicini di casa alla riunione di condominio o per un posto nel parcheggio del centro commerciale.

Sì perché l’uomo della società postindustriale e consumistica mica deve procacciare il cibo per tutto il suo nucleo familiare contendendolo a iene e licaoni. Né è costretto ad eliminare i concorrenti a cornate, difendendo a spada tratta l’onore della propria compagna e madre dei suoi figli (anche da concorrenti dotati di intenti non strettamente riproduttivi, ma tout simplement mangerecci).

L’uomo moderno però non può e non vuole rinunciare al ruolo stabilito per lui da madre natura e da millenni di cultura primitiva; e quindi deve sentirsi almeno un gradino più elevato della propria compagna: in termini di età, di reddito, di cultura, di intelligenza, di potere, financo di altezza. Anche se tutto ciò risulta quanto meno anacronistico, nella nostra società; e sotto sotto scava un solco profondo tra i sessi.

Le eccezioni sono molte, dettate anche da altre ragioni che poco hanno a che vedere con il desiderio originario: nei rapporti occasionali ad esempio, se si tratta di fare sesso e basta insomma, tutto ciò può essere anzi spesso è capovolto e allora trionfano i toy boys, le donne padrone e dominanti, e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia io parlavo dei rapporti stabili, duraturi, delle relazioni consolidate, quelle in cui ci si impegna reciprocamente. Per la vita magari. Per costruire una famiglia o comunque un solido rapporto a due.

Difficile da trovare una donna che incarni le caratteristiche elencate?

Sì, sempre di più.

Quindi ben venga uno sguardo altrove, ad altri popoli ed altre culture, dove ancora è possibile trovare donne meno ‘emancipate’, orribile termine spesso adoperato però dal mondo maschile e che rende perfettamente l’idea di ciò che l’uomo non cerca.

Ecco allora che le coppie ‘miste’ in cui la partner femminile proviene da paesi in cui il ruolo della donna è ancora legato a schemi più tradizionali, superati insomma per noi, proliferano. Anche la povertà del paese di provenienza è un fattore che determina quel ‘gradino’ di differenza che garantisce al maschio occidentale il ruolo dominante e protettivo, importante insomma e che lo gratifica tanto.

Perché alla fine è proprio la gratificazione che l’uomo riceve dal fatto di sentirsi realizzato in quanto incarnazione del ruolo primigenio che la natura aveva pensato per lui, che fa la differenza.

Provate ad immaginare: una donna che i barattoli della marmellata se li sa aprire da sola (magari inserendo sotto il coperchio un cucchiaino e facendo leva) non ha bisogno di lui. Una donna che alle riunioni di condominio ci va lei, così magari con la diplomazia ed un sorriso riesce ad ottenere quanto anni di liti furibonde tra condomini mai riuscirono ad ottenere, può stare benissimo da sola.

La donna che si porta le buste della spesa fino a casa, perché va in palestra ed è ben allenata; che sa difendersi da un’aggressione notturna perché ha frequentato un corso di autodifesa; che non ha bisogno di andare a letto col capo per avere l’aumento, perché semplicemente cambia lavoro e si trova un’altra e migliore situazione lavorativa, poiché ne ha il coraggio e le competenze necessarie, che bisogno ha dell’uomo postmoderno? Così fragile ed insicuro, così perennemente indeciso e alla ricerca dell’isola che non c’è?

Quindi i casi sono due: o si resta da sole (e francamente a volte l’idea non è poi così malvagia) oppure ci si rassegna, una volta individuato il buon partito che fa per noi, a fare finta, solo un pochino però, di essere fragili e bisognose di protezione, non così intelligenti e colte come lui, e anche un pochettino più sfigate e traballanti. La classica gatta morta insomma, che tutt’ora riscuote un successo imperituro.

27591317_2073210932912037_1118430264_nMa mai traballare sul tacco 12! Quello anzi è una parte fondamentale dell’immaginario maschile alla quale lui non può rinunciare e che noi saremmo costrette ad assecondare, per raggiungere lo scopo. Ma questo è un altro discorso: infatti in genere il maschio medio non cerca una donna con cui parlare, ma una donna da guardare, una donna da esibire; una donna da amare, anche, anzi soprattutto, perché se ti amo ti proteggo e ti difendo da tutti i mali, dalle paure delle ipocondrie sfidando le correnti gravitazionali, tenendo i vampiri fuori dalla tua porta e via citando immarcescibili testi di canzoni che ancora fanno sognare tante di noi.

Perché in fondo in fondo, ammettiamolo, molte donne amerebbero volentieri un uomo così, l’eroe forte e protettivo, gentile ma determinato, che sconfigge i nemici per noi e fa scomparire le nubi che ci rattristano. Ecco perché li andiamo a vedere al cinema: perché uomini così esistono solo nella finzione scenica e cinematografica. Ufficiale e gentiluomo docet.

Nella realtà tuttalpiù sgorgano il lavandino intasato al posto nostro o attaccano le mensole in ingresso.

Belle, un po’ sciocchine e fragili ma mai sole? O amazzoni senza paura irrimediabilmente non accompagnate?

Per fortuna almeno oggi noi donne possiamo scegliere come vogliamo essere e che cosa desideriamo ottenere.