I moderati progressi che registriamo su scala nazionale (PIL, occupazione, ecc.) si riscontrano stavolta anche nel Mezzogiorno. Ma il divario col Nord resta enorme.
I moderati progressi che registriamo su scala nazionale (PIL, occupazione, ecc.) si riscontrano stavolta anche nel Mezzogiorno. Ma il divario col Nord resta enorme.
Qualche settimana fa, la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) ha diffuso i dati relativi al suo rapporto 2015 sull’economia del Mezzogiorno, delineando un panorama talmente sconfortante che i principali mezzi di comunicazione hanno all’unisono fatto ricorso a titoli come “Il Sud sta peggio della Grecia”, sottolineando l’ampliarsi del divario tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord, fino a riproporre l’ormai consueta immagine del “Sud zavorra d’Italia”, una specie di freno a mano tirato che impastoia la “locomotiva” del Settentrione.
Ma è proprio così? E quali sono le cause di questa situazione?