Nel Regno Unito, il ricorso di una giovane Down contro la legge sull’aborto, respinto dai tribunali di prima e seconda istanza, ci obbliga a una riflessione che riguarda tutti.

– Diritti sociali, civili, universali…
– Diritti dei lavoratori, diritti dei cittadini;
– LGBT;
– Eutanasia, aborto, eterologa…
Nel Regno Unito, il ricorso di una giovane Down contro la legge sull’aborto, respinto dai tribunali di prima e seconda istanza, ci obbliga a una riflessione che riguarda tutti.
Manovrina senza slanci che, oltre a tamponare il caro energia, rinvia ogni scelta strutturale all’anno prossimo.
Il velo non è una scelta. Le teocrazie patriarcali sono ignobili. Il relativismo è un concetto inappropriato. Le donne islamiche vanno sostenute.
Il problema delle disuguaglianze estreme non è solo la disparità di reddito, ma specialmente di potere. E la possibilità di manipolazione di chi quel potere gestisce.
L’opinione pubblica vorrebbe, il Parlamento non decide, la Consulta boccia. L’impossibilità della decisione in materia di diritti.
L’Atlante dell’infanzia a rischio 2021, da poco pubblicato da Save the Children, ci ricorda l’assoluto valore strategico di una riflessione sulle condizioni dell’infanzia.
Gran parte del dibattito sul ddl Zan è stato mal impostato, indignandosi per presunti diritti negati agli omosessuali. Vediamo come stanno le cose.
Il dibattito fra misure per contenere la pandemia e le libertà personali, che tali misure violerebbero, non tiene conto di due fattori: il concetto di libertà (che non è quello che si crede) e la necessità della decisione pubblica.
Si può affermare che la prescrizione pre-Bonafede era uno scandalo senza essere tacciati di grillismo?
La bagarre in aula sul ddl Zan è uno specchietto per le allodole, una grande finzione simbolica da parte di una politica che non conta, non sa contare, non è rilevante sui problemi cruciali del Paese.
Continuano a proporre leggi particolaristiche, inseguendo l’emotività del momento. Leggi inutili, sbagliate, e a volte dannose.
Rula Jebreal, invitata in TV come esperta di questione palestinese, rifiuta perché ci sono troppi maschi in trasmissione. Come fare danni a una giusta causa, accecate dall’ideologia.
I radicali promuovono tre importanti e necessari referendum per la riforma della giustizia. Salvini aderisce, e questo potrebbe essere fatale.
Aumentano gli articoli di giornale che propongono la tesi che la SuperLega di calcio sia un attacco alla Democrazia. Una balla insostenibile fondata su una sciocca fallacia logica.
In un brevissimo video che trovate su tutti i giornali, Grillo, furioso, difende il figlio accusato di stupro citando elementi che parrebbero scagionarlo o, quanto meno, ridimensionare il fatto. Io non so come sono andate le cose ma per principio starei con Grillo e il garantismo, e contro il linciaggio mediatico, certo imponente a causa del cognome del presunto reo. Gli auguro di risolvere presto la questione, nel migliore dei modi, anche perché finire nel tritacarne della giustizia italiana non è da augurare a nessuno. Ciò detto, ricordo sommessamente al padre infuriato che difende il figlio, che lui e i suoi figliocci politici hanno soffiato per anni e anni sul fuoco del peggiore giustizialismo, delle condanne popolari, della galera, del sospetto come colpa certificata, esprimendo un ministro della [in]giustizia come Bonafede.