Può riscattarsi un popolo (il nostro) storicamente inaffidabile? I successi olimpici puntano su di noi gli sguardi del mondo, ma ci serve un cambio di passo politico.

Può riscattarsi un popolo (il nostro) storicamente inaffidabile? I successi olimpici puntano su di noi gli sguardi del mondo, ma ci serve un cambio di passo politico.
Perché non si può pensare di vietare la stronzaggine, ed è meglio accettare l’esistenza degli stronzi piuttosto che cercare di abolirli.
Sono stato al mare e ho fatto alcune osservazioni per la nostra rubrica sulle stranezze italiche.
Risolte le beghe fra M5S e Casaleggio si prefigura la morte del vecchio M5S, destinato a un futuro più moderato. Ma dietro la fine di questo capitolo inglorioso resta una grande verità: il populismo non solo non è morto ma è vivo e vegeto, ed è al potere.
Arriva Draghi. Non vi piace? Lo capisco, ma forse potevate pensarci prima…
La vicenda calabrese è particolarmente eclatante, ma questa politica fatta a naso, misurata a spanne, basata su un tiro di dadi, è diventata la regola. E noi, temo, ci siamo assuefatti.
Naturalmente, in Calabria, nessuno sapeva dell’insipienza di Cotticelli. Nessuno poteva sospettare, nessuno si è accorto…
Un governo di inetti cerca di governare (si fa per dire) un paese di furbetti. Ne usciremo?
Il nostro paese riunisce caratteristiche della vecchiaia e dell’infanzia, in un mix devastante.
Un articolo di Michele Serra è la spia di una patologia sociale italiana apparentemente incurabile.
La diffusa mentalità per cui il modo migliore per guadagnare qualcosa è a spese di qualcun altro è contemporaneamente conseguenza e causa del declino italiano.
Siamo un paese incapace di essere normale, sempre in cerca di alibi, anche ai tempi del coronavirus, anche al cospetto dell’Europa.
Ecco che arriva la narrazione degli italiani bravi e con alto senso civico che affrontano stoicamente il virus. Il vostro cinico blogger ha più di un dubbio ma non può che dire: “Mah… Chi vivrà vedrà!”
Il coronavirus andrà come andrà… Ma se incominciassimo ora a pensare al dopo, e a pensarlo migliore di quello attuale?
Noi italiani sembriamo spesso convinti che si possa sfuggire alle conseguenze delle proprie azioni. Poi, quando arriva il conto, ci ribelliamo.