Votare Forza Italia perché ci si dichiara liberali, oppure votare PD perché si è riformisti, è come trascinare le racchette di nordic walking a casaccio, sprecando energie e procurandosi un danno.

– Religioni e chiese;
– Ideologie, credenze assolute;
– Senso identitario, appartenenze politiche forti.
Votare Forza Italia perché ci si dichiara liberali, oppure votare PD perché si è riformisti, è come trascinare le racchette di nordic walking a casaccio, sprecando energie e procurandosi un danno.
Il pacifismo colto, forbito, ma essenzialmente ideologico e astratto, spiegato bene con l’ultimo articolo di Bertinotti.
Il patriarca ortodosso Kyrill è un caso esemplare dei rapporti fra (tutte le) religioni e il potere. Ma non solo la religione cerca di condizionare gli individui…
Vi ricordate del “Grande Disagio” dei novax? E’ tornato alla grande adesso, riguardo alla guerra in Ucraina. Ma noi vigiliamo.
La difesa della nazione ha dei costi che in tempo di pace sono ritenuti eccessivi. Ma una riflessione seria sul suo ruolo, oggi, è quanto mai necessaria, specie in Italia.
In momenti critici come questo, il moralismo produce confusione e danni enormi.
I russi subiscono una forte disinformazione e non conoscono la realtà della guerra in Ucraina. Oppure, in parte, non vogliono sapere la verità e gli va bene il regime putiniano?
I parlamentari che per polemica si sono dati assenti al discorso di Zelensky non sono rappresentanti del popolo con legittime opinioni diverse. Chi ha opinioni diverse sceglie i luoghi e gli argomenti per sostenerle, e questa si chiama democrazia. Questi invece sono omini piccini: poco cervello e poca etica, poca compassione e niente politica. Solo sciagurata ciarlataneria.
Spogliarsi delle appartenenze, delle convinzioni profonde, dei luoghi cognitivi che danno identità… E’ l’unico modo per essere liberi.
Una modesta proposta per definire gli intellettuali, e coloro che proprio, assolutamente, non possono essere chiamati tali.
Il pacifismo ideologico, capace di giustificare l’aggressione putiniana, spiegato attraverso l’analisi dell’israeliano comunista Pappè.
Il Papa va in tv al talk show di Fazio. Su Amazon si vende l’acqua “benedetta” di Lourdes, la confessione – causa Covid – si può fare “in terza forma” (cioè collettiva). Ovvio che i seminari restano deserti e alle funzioni religiose ci vada sempre meno gente. La religione è trascendenza e quindi mistero. La vecchia messa in latinorum biascicata dal popolo ignorante che storpiava le parole era una litanìa magica, e i preti erano figure sacre a prescindere, anche perché di quello che combinavano nelle sacrestie si mormorava a malapena, non veniva sbattuto nelle prime pagine. Senza quel mistero, senza il segreto, l’incomprensibilità del divino, l’assoluta inaccessibilità del Papa, viene meno il fondamento della religione, la sua necessità. E’ inevitabile. La contemporaneità divora i misteri, su Internet trovate facilmente ogni possibile martello concettuale e narrativo alla demolizione della fede. Il Papa si è mostrato vicino alla gente, e quindi è amato? Sì, ma è amato come uomo, come vicino di casa, tanto alla mano. Fine dell’esoterismo, del timore verso l’infinito e l’ignoto, del sacro.
Era una gran brava persona. Era intelligente, paziente, cordiale, capace. Era disponibile. Resta il ricordo.
Qual è la posizione della sinistra sull’elezione del Presidente della Repubblica? O su qualunque altra cosa? Non sarà che sbagliamo noi, a chiamare “sinistra” forze politiche così variegate?
Guai discutere con chi ha certezze, che si tratti di Dio, del comunismo o del Covid.