Perché, pur di fronte ad argomentazioni comprensibili, penso che il vaccino contro il Covid-19 non debba essere obbligatorio.

– Tutti i post epidemiologici, sulla salute etc. (include p.es. il caso Stamina);
– Sicurezza e percezione della sicurezza sociale;
– Welfare, equità sociale.
Perché, pur di fronte ad argomentazioni comprensibili, penso che il vaccino contro il Covid-19 non debba essere obbligatorio.
La situazione dei candidati vaccini contro il Covid-19 è in rapida evoluzione. Probabilmente avremo presto un vaccino, ma questo non vuol dire che potremo tutti vaccinarci subito.
Perché l’idea di sottoporre gli anziani a un “lockdown selettivo” più che discriminatoria è inefficace.
Una visita a Roma, fra termoscanner e mascherine. Che non bastano a contenere l’epidemia.
Ecco perché non sono favorevole a un lockdown generalizzato.
I negazionisti sono i peggio. Ma anche certa saccenteria “intelligente”, di sinistra, o super liberale, pseudo informata e male consigliata, ecco, si potrebbe evitare.
La violenta ripresa dei contagi da Covid-19 non può essere considerata una sorpresa, e deve essere contrastata bloccando in particolare la principale causa di diffusione: la scuola.
E così saranno i genitori ad avere l’obbligo di misurare la temperatura dei bambini prima di mandarli a scuola. Una risata (virale) ci seppellirà…
Fra un po’ riapriranno le scuole. Le linee guida ministeriali fanno chiarezza per quel po’ che possono, ma come si comporteranno gli insegnanti? E i genitori?
I messaggi contrastanti sulla situazione sanitaria creano confusione. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
L’Istat ha condotto un’indagine sulla sieroprevalenza. Diamine! E chi lo sapeva? Le ragioni di un fallimento.
Siamo ancora in un momento critico della lotta contro il Covid-19, e le precauzioni sono ancora fondamentali.
(In spiaggia.) Ma tutta sta paura, le mascherine, la distanza, che esagerazione! Come? I dati dicono che qui in Lazio l’epidemia è in crescita? Ma perché, lei ci crede? Ah, io non ci credo!
Ore 18.00 di sabato 30 maggio, corso principale di una media città appenninica: il passeggio, o struscio, in un pomeriggio freschino ma col sole giusto. Fate pure la tara alla mia capacità di stima ma – al mio occhio – ho visto un 50-60% di adulti (più verso il 60) senza mascherina; qualcuno l’aveva al collo, qualcuno addirittura al polso come un ninnolo, la maggior parte nulla di visibile; tutti allegramente a spasso, uno vicino all’altra. Per quanto riguarda i giovani direi non meno dell’80% privo di protezione e, per di più, rigorosamente imbrancati come pinguini nella stagione degli amori. Le ragazze, mostrando nudità che il vento ancora freddo dovrebbe sconsigliare, a sbaciucchiarsi e brancicarsi con ostentazione di sorellanza; i maschi, più virilmente, spalla a spalla ammucchiati sulle scalette della cattedrale o nei bar a farsi l’aperitivo (per carità, non tocca ai gestori fare i gendarmi coi clienti…). Delle due l’una: o fra un mese le varie curve del virus hanno continuare a calare, oppure – come in molti temono – avranno ricominciato a salire. Nel primo caso suggerisco di abolire l’OMS, chiudere la specializzazione in virologia e dare uno svedese Nobel a Bolsonaro. Nel secondo caso, invece, pongo la domanda: chi si assumerà le responsabilità per quei nuovi morti?