Categoria: Storia

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Quel magico decennio, 25 anni fa, quando tutto iniziò ad andare a rotoli

 

“Sì, scrivere come si pensa è una bella cosa,” rispose Pococurante; “è il privilegio dell’uomo. In tutta la nostra Italia si scrive unicamente quel che non si pensa; gli abitanti della patria dei Cesari e degli Antonini non ardiscono avere un’idea se prima non gliene dà licenza un domenicano” (Voltaire, Candido).

Quando ero bambino (un sacco di anni fa, sì), tutto andava abbastanza bene: c’erano le mezze stagioni; il cinematografo era un divertimento meraviglioso; ci potevamo permettere la carne una volta a settimana ma mia mamma, grande cuoca, sapeva appagarci tutti i giorni; la guerra in Europa era un ricordo e di lontane guerre in posti sconosciuti si sentiva a malapena parlare in TV. Chi ce l’aveva. Naturalmente i miei genitori erano preoccupati per il confronto nucleare fra i blocchi, la crisi di Cuba etc., ma io che ne sapevo? Questo è durato a lungo. Sono cresciuto con l’impagabile lotta politica fra democristiani e comunisti, con l’idea degli italiani brava gente e dei poveri negri come sono trattati male in America, l’idea del crescente benessere e del boom (di bambini e di PIL), le prospettive di un mercato comune europeo, addirittura! Poi, più tardi, gli hippie, la guerra del Vietnam e Canzonissima, ma sì, tutti assieme mescolati in un unico spettacolo pirotecnico che si ammirava da lontano: tragedie e commedie, tutte assieme, in ben due canali televisivi!

Poi è accaduto che questo finto cerchio di innocenza si spezzasse.