Il libro di Facci, “30 aprile 1993”, merita di essere letto perché descrive, in modo spietato, come siamo stati e perché siamo diventati ciò che siamo oggi.

Il libro di Facci, “30 aprile 1993”, merita di essere letto perché descrive, in modo spietato, come siamo stati e perché siamo diventati ciò che siamo oggi.
Insopportabili gli arroganti narcisisti che fanno il male e poi si scusano vilmente.
Quale antifascismo nel Terzo Millennio? Non quello astorico dell’Anpi, non quello commemorativo di una storia diversa da quella che ci piace raccontare. Ma un antifascismo contro il populismo e il pensiero omologato.
Nazifascismo e comunismo. Uno sguardo non emotivo a due orrori del Novecento.
Un Pertini sopravvalutato dalla fantasia popolare, buono al più per falsi meme su Facebook…
In occasione dell’anniversario della sua scomparsa, parliamo con piacere di un libro scritto dal “nostro” SignorSpok in collaborazione con uno studioso di storia militare
“Sì, scrivere come si pensa è una bella cosa,” rispose Pococurante; “è il privilegio dell’uomo. In tutta la nostra Italia si scrive unicamente quel che non si pensa; gli abitanti della patria dei Cesari e degli Antonini non ardiscono avere un’idea se prima non gliene dà licenza un domenicano” (Voltaire, Candido).
Quando ero bambino (un sacco di anni fa, sì), tutto andava abbastanza bene: c’erano le mezze stagioni; il cinematografo era un divertimento meraviglioso; ci potevamo permettere la carne una volta a settimana ma mia mamma, grande cuoca, sapeva appagarci tutti i giorni; la guerra in Europa era un ricordo e di lontane guerre in posti sconosciuti si sentiva a malapena parlare in TV. Chi ce l’aveva. Naturalmente i miei genitori erano preoccupati per il confronto nucleare fra i blocchi, la crisi di Cuba etc., ma io che ne sapevo? Questo è durato a lungo. Sono cresciuto con l’impagabile lotta politica fra democristiani e comunisti, con l’idea degli italiani brava gente e dei poveri negri come sono trattati male in America, l’idea del crescente benessere e del boom (di bambini e di PIL), le prospettive di un mercato comune europeo, addirittura! Poi, più tardi, gli hippie, la guerra del Vietnam e Canzonissima, ma sì, tutti assieme mescolati in un unico spettacolo pirotecnico che si ammirava da lontano: tragedie e commedie, tutte assieme, in ben due canali televisivi!
Poi è accaduto che questo finto cerchio di innocenza si spezzasse.