Un anno fa scrissi un post intitolato Il massacro dei cani di Yulin. Perché non firmerò nessuna petizione. L’antefatto riguardava una protesta contro un festival annuale, in Cina, dove migliaia di cani vengono macellati in quanto piatto principale della manifestazione. L’indignazione globale sollevò – e solleva tuttora – ondate di proteste e petizioni alle quali io mi sottraevo dichiarandone le ragioni, che riprenderò poco oltre. Quell’articolo sarebbe rimasto per me sullo sfondo dei tanti scritti su questo blog se non fosse per l’esplosione di visitatori ricevuta l’anno scorso a causa di quel testo (33.000 i lettori solo di questo specifico post), ondata che si sta rinnovando attualmente (circa altri 3.500 in questi giorni) in occasione della manifestazione 2016.
Tag: cani
Cani batte bambini. Entrambi battono qualunque cosa
Il recente articolo sui cani massacrati in Cina ha avuto un riscontro di pubblico semplicemente stratosferico per il nostro piccolo blog. Vi confesso che abbiamo solitamente un numero soddisfacente ma non eccezionale di lettori; dopotutto scriviamo articoli lunghi, su temi complicati, e non abbiamo mai voluto essere un blog di massa. Scriviamo per chi è interessato al confronto, disponibile all’articolata argomentazione…
Il massacro dei cani di Yulin. Perché non firmerò nessuna petizione
In questi giorni si è scatenata l’ennesima ondata di indignazione sui social contro quello che è stato definito il massacro di cani per l’annuale festival della città di Yulin, sita nella Cina del Nord. Le ragioni principali della protesta, citate dai diversi organi di stampa, sono: i) la sofferenza degli animali; ii) la potenziale diffusione di malattie per la mancanza di controlli sanitari; iii) l’illegalità del traffico (altra fonte). Poiché sto per fare affermazioni contrarie al sentimento comune di molti lettori lasciatemi premettere: