Post verità e fake news. Un problema globale che mina la democrazia occidentale. Un’analisi a partire da un recente articolo sul NYT

Post verità e fake news. Un problema globale che mina la democrazia occidentale. Un’analisi a partire da un recente articolo sul NYT
Le scie chimiche come elemento di allarme sociale e di denuncia complottista rappresentano un banco di prova ideale per studiare da vicino come si costruiscono e sostengono le bufale più assurde. In questo articolo spero di fornirvi una ragionevole documentazione per mostrarvi non tanto l’inconsistenza dell’argomento (che spero sia una tesi già chiara per voi) ma l’intricata architettura logico-argomentativa che i sostenitori del complotto delle scie adducono a loro sostegno; un’architettura assolutamente inconsistente a un’analisi appena più approfondita ma difficile da cogliere con immediatezza per un pubblico più disinformato, poco incline all’analisi delle fonti e tendenzialmente credulo, che quindi si lascia facilmente sedurre da tesi fantasiose ritenendole vere per poi, a sua volta, diventarne propagatore. Deve essere chiaro che parlo di scie chimiche come esempio, e che l’approccio qui suggerito vale per tutte le notizie assurde, inquietanti, allarmistiche che ogni giorno incontriamo su Facebook o su Twitter.
Chi frequenta i social è circondato da denunce complottiste: da quella per salvare Berlusconi alla Merkel che ci vuole affamare (a un livello tutto sommato basso di paranoia) fino ai rettiliani che stanno prendendo il potere e alle scie chimiche che ci uccidono. Questo post definisce cosa sia il complottismo, ne approfondisce le conseguenze politiche e ne denuncia i rischi per la democrazia.