Chi più chi meno, i partiti che stiamo per votare hanno mutato idee, visione, programmi nel corso degli anni. Facciamo un ripasso, per non finire col votare partiti che crediamo essere chi non sono.

Chi più chi meno, i partiti che stiamo per votare hanno mutato idee, visione, programmi nel corso degli anni. Facciamo un ripasso, per non finire col votare partiti che crediamo essere chi non sono.
Con tutte le cautele del caso: i sondaggi testimoniano i tempi bui, buissimi, nei quali ci troviamo. All’orizzonte poche e tremule luci…
Ne so troppo poco per esprimere giudizi articolati e complessi. Ma prendendo per buono quanto scrive l’HuffPost questo signore, già candidato sindaco per Fratelli d’Italia nel comune di Bibbona, ha deciso di abbandonare il partito e andare per mare con la Sea Watch per salvare vite umane. La notizia buona non è che un cattivo è diventato buono, che un destro è diventato sinistro e altre stupidaggini del genere. Voglio immaginare che il signor Massimiliano Rugo continui a essere di destra e a condividere i principali valori della destra rappresentata da Meloni, e anzi spero che sia così. La notizia è ancor più “buona” se è così, perché mostra la possibilità (rara) di trovare individui pensanti e non omologati, capaci di sentirsi di destra (o di qual che vi pare) pure distanziandosi da specifici elementi, dissentendo con la pratica a specifiche direttive e rendendosi protagonista con pienezza della propria vita. Un caso su mille, e va bene… Da sinistra si recepisce il messaggio?
Io incomincio a dirlo: sarà dura. Noi sghignazziamo superbi ma loro, fra poco, ci governeranno. Analisi e vie di fuga rocambolesche.
Guardate che non è mica vero che l’Italia sia un disastro pluripartitico, e non è vero neppure che ci sia alternanza, com’è vero che il pericolo dei comunisti è sempre stata solo una fortunata gag di Berlusconi. Se guardate il quadro da un pochino più di distanza, diciamo da un paio di passi indietro, vedete che le cose appaiono caotiche solo nominalmente, che i colpi di scena, le crisi di governo, i rimpasti e i tradimenti sono sempre e solo stati un gioco complicato, a volte perverso, giocato per ragioni diversissime da quelle della normale lotta politica di ideali, forze sociali contrapposte, obiettivi alternativi sostenuti da forze diverse. Al massimo si è trattato di compravendite, vendette, avvisi mafiosi, ambizioni personali, ripicche e altre tipiche sciocchezze condominiali. Provo a convincervi.