La costellazione dei no vax (che oltre a paranoici complottisti include anche molti opportunisti) indica un generale vulnus della democrazia: quello imputabile agli intolleranti che approfittano delle persone per bene.
La costellazione dei no vax (che oltre a paranoici complottisti include anche molti opportunisti) indica un generale vulnus della democrazia: quello imputabile agli intolleranti che approfittano delle persone per bene.
Le classi superiori d’Italia sono le più ciniche di tutte le loro pari nelle altre nazioni. Il popolaccio italiano è il più cinico di tutti i popolacci (Giacomo Leopardi).
Come sapete l’Italia non brilla per niente nelle classifiche internazionali sulla corruzione e la stampa ha parlato recentemente dell’analisi sul lobbying curata – come la maggior parte delle ricerche su questo tema – da Transparency International, dove emergono l’opacità e il ritardo italiano (culturale e normativo) anche su questo versante (da qui il download del rapporto). Guardando un po’ di dati di Transparency troviamo la drammatica conferma delle nostre convinzioni. Il Rapporto 2013 dedicato all’Italia è sconfortante.
del bel paese là dove ‘l sì suona
Dante, Inferno, XXXIII, 80
Voi, che non siete più giovani, vi ricordate il paesaggio italiano 50 anni fa, o anche solo 40? Vi racconto di quando venni in Umbria la prima volta, a metà degli anni ’70. Arrivai in autostop con quella che poi sarebbe diventata mia moglie e il penultimo passaggio mi lasciò subito a sud di Gualdo Tadino. Vi potrei portare nel punto preciso in cui scesi dalla macchina e vidi per la prima volta l’Umbria in quel tardo pomeriggio autunnale. Lo sbalordimento di quella bellezza mi stordì, e riuscii solo a mormorare “**!!* voglio vivere qui!”. Ricordo i paesaggi, che in Umbria sono sempre stati molto antropizzati, a causa della sua storia, ma più belli di quelli toscani (per me, ovviamente, per me!) perché più selvaggi, meno addomesticati. Il digradare delle colline, il lago… i boschi ovunque… Se adesso venite in Umbria trovate un paesaggio punteggiato da cave e capannoni, un susseguirsi di case e casette e casupole intramezzate da box e capannette e attività un tempo produttive (la crisi…), strade riempite da rotonde e svincoli stradali disegnati da geometri ubriachi. L’Umbria da cartolina, che con intelligenza potrebbe vivere di turismo, ottimo vino e buona cucina (oltre che di artigianato e aziende di eccellenza internazionale), non esiste più da tempo e lo slogan “Cuore verde d’Italia” urla la sua vergogna a chi, come me, ama questa terra.