Bisogna capire di cosa si parla; in politica, bisogna conoscere in profondità i temi che si propongono all’opinione pubblica. Gli esempi dell’autonomia regionale e della legittima difesa.

Bisogna capire di cosa si parla; in politica, bisogna conoscere in profondità i temi che si propongono all’opinione pubblica. Gli esempi dell’autonomia regionale e della legittima difesa.
Due parlamentari PD, il deputato Morassut e il senatore Ranucci, hanno presentato un disegno di legge di modifica costituzionale per la riduzione delle Regioni, dalle attuali 20 a 12. La stampa ne ha brevemente parlato mostrando la mappa di come sarebbe ridisegnata la nostra geografia regionale, e chi ha buttato almeno un occhio sulla notizia sarà andato a vedere che fine potrebbe fare con questa riforma. A occhio e croce la prima proposta di cui mi ricordi era della Fondazione Agnelli più o meno, direi, trent’anni fa, e da allora di quando in quando il tema è stato sollevato diventando probabilmente più forte nella coscienza collettiva e più urgente oggi, sia perché si sta discutendo di riforma del Titolo V della Costituzione (che ha parecchio a che fare con qualunque manovra sull’architettura regionale) sia per il discredito che questa Istituzione ha presso i cittadini, per i troppi sprechi e scandali di cui molte Regioni si sono rese colpevoli.
Nella faticosa approvazione in prima lettura della riforma del Senato sono state introdotte non poche modifiche rispetto all’impianto originario anticipato a suo tempo da Renzi. Ciò è inevitabile (si discute anche per migliorare e “venirsi incontro”) ma fra le varie buone intenzioni perse per strada una mi colpisce sfavorevolmente, ed è l’abolizione degli Statuti speciali regionali.