Dispiace dire che avevamo ragione, ma le conseguenze del “NO” al referendum del 4 Dicembre sono esattamente quelle che si potevano prevedere: e non ce n’è una che ci piaccia.
Dispiace dire che avevamo ragione, ma le conseguenze del “NO” al referendum del 4 Dicembre sono esattamente quelle che si potevano prevedere: e non ce n’è una che ci piaccia.
Il populismo avanza, il PD si spacca e presto andremo a votare… Come affrontare la catastrofe incombente?
Al voto subito? Quasi subito? Meglio fra un po’? Comunque sia voteremo col sistema proporzionale e avremo un’amara sorpresa. Vi presentiamo gli scenari possibili avvertendo che la lettura potrà generare depressione…
Nelle assemblee di condominio per votare occorre essere presenti oppure delegare un terzo in propria vece con documento firmato. E si decide di questioni importanti e spese significative, certo, ma non di questioni vitali come, che so, se dichiarare guerra all’impero Romulano o stanziare fondi per la ricerca sul morbo del Pianeta Algernon.
Ora, leggo che per le questioni davvero importanti c’è oggi un gran parlare delle meraviglie del voto elettronico (che viene chiamato anche, con infelice espressione, democrazia diretta o, peggio, liquida). Come ufficiale scientifico, mi è capitato di passare un po’ di tempo in compagnia dei computer, e posso dire che di solito sono affidabili. Ma i computer sono progettati da umani, e i loro programmi sono scritti ed installati da umani, e la loro gestione è affidata ad umani. E i sistemi per controllare che gli umani si comportino correttamente sono molto più complessi di quanto possiamo pensare.