Da utenti a cittadini di Internet: un percorso possibile? Chi e come potrebbe creare una vera “Repubblica di Internet”?
Da utenti a cittadini di Internet: un percorso possibile? Chi e come potrebbe creare una vera “Repubblica di Internet”?
Siamo sicuri che l’economia digitale sia più equa e trasparente? Ecco un esempio del contrario.
Qualche giorno fa, un articolo di Wired era intitolato I contenuti prodotti dagli utenti valgono più dei media tradizionali. Pur (a mio avviso) con qualche imprecisione, l’articolo aveva il pregio di affrontare un argomento che è al cuore della rilevanza che Internet ha assunto in questi ultimi anni, da quando cioè si parla di Web 2.o: i contenuti prodotti dagli utenti, lo User-Generated Content, o UGC.
Qualche sera fa, sono andato a passare un paio d’ore a una manifestazione estiva il cui nucleo è costituito da un mercatino di libri. La manifestazione è ormai un “classico” e si ripete da decenni, ma la qualità delle proposte nel corso degli anni è purtroppo calata, e da luogo dove si trovavano interessanti pubblicazioni di editori minori si è arrivati a una prevalenza indiscussa dei remainders e dei libri a bassissimo costo. Addirittura c’erano cestoni di libri a 99 cent con la scritta “costo meno di un e-book”. Come spesso mi capita in questi casi, mi è venuto da pormi la classica domanda da nostalgico del secolo scorso: forse davvero il destino del libro è segnato?