Un’ovvia domanda è: chi arma l’ISIS/IS/Daesh? Perché combattono come matti nelle zone da loro occupate di Siria e Iraq e mostrano – anche nella loro versione terroristica – una potenza di fuoco invidiabile. L’argomento, che dovrebbe inquietare normalmente tutti noi europei, è diventato più pungente dopo l’attentato di Parigi e alcune denunce pubbliche del ruolo che avrebbe l’Italia nella vendita di armi a Paesi notoriamente finanziatori del terrorismo.
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Chiamatela, se credete, Terza Guerra Mondiale…
L’etichetta, che Annunziata e altri commentatori hanno applicato all’orrore di Parigi, è suggestiva quanto errata. La verità è peggiore. Non è una guerra ma guerriglia terrorista. Non c’è scontro fra nazioni e popoli, e loro eserciti, ma stillicidio di azioni isolate e imprevedibili realizzate da persone di svariata nazionalità, spesso con pochissimo in comune tranne l’odio verso l’Occidente giustificato da una matrice religiosa neppure sempre precisa.
Accordo con l’Iran: colossale errore o svolta intelligente?
L’accordo sul nucleare iraniano ha messo d’accordo quasi tutti, dagli americani che l’hanno fortemente voluto ai russi tradizionali alleati dell’Iran. Tripudio per il ruolo europeo rappresentato dal tailleur rosa di Mogherini. Contrari gli Israeliani che temono fortemente il dichiaratamente antisemita paese degli ayatollah e i paesi sunniti (Arabia in testa). Potrebbe sembrare tutto sommato un accordo indubbiamente buono criticato solo dai soliti rompiscatole ma forse dovremo capire meglio cosa vuol dire e quali conseguenze possibili potrebbe avere;
La sfida jihadista all’Occidente
Noi campioni della Democrazia Occidentale, figlia della Grecia di Platone, di Spinoza, del secolo dei Lumi, delle sanguinose battaglie del ‘900 (e aggiungete voi tutta la pletora di santini che più vi aggrada) abbiamo un limite incolmabile, un vulnus pernicioso, un tallone d’Achille che ci può sopraffare: la democrazia medesima!