La polemica sulla statua della spigolatrice a Sapri non riguarda il sessismo ma, ancora una volta, il pensiero stereotipato.

La polemica sulla statua della spigolatrice a Sapri non riguarda il sessismo ma, ancora una volta, il pensiero stereotipato.
I Soloni politicamente corretti se la prendono questa volta con “Grease”, filmetto stupido di cinquant’anni fa. Senza nessuna contestualizzazione storica, ovviamente e dimenticando – i più anziani che all’epoca c’erano – come si pensava e viveva all’epoca.
Il linguaggio politicamente corretto sta diventando un linguaggio ipocritamente omologato.
Nel linguaggio politico – specchio di quello corrente – dilaga il sessismo più becero. Le donne in politica sono bersaglio di volgarità inaccettabili, segno dell’esistenza di un nuovo terreno di lotta politica: il linguaggio.
Premesso che nelle mie email di lavoro a gruppi misti, di maschi e femmine, io scrivo di regola “Car* collegh*” (con gli asterischi) per evitare un linguaggio sessista e che, naturalmente, mi sforzo in diversi campi e in forme differenti di rispettare una minima parità di genere anche in forme più sostanziali, ciò premesso sono infastidito dalla corsa a un anti-sessismo estremista e, permettetemi, un po’ cretino.