Perché l’idea di sottoporre gli anziani a un “lockdown selettivo” più che discriminatoria è inefficace.

Perché l’idea di sottoporre gli anziani a un “lockdown selettivo” più che discriminatoria è inefficace.
Il nostro paese riunisce caratteristiche della vecchiaia e dell’infanzia, in un mix devastante.
Viviamo sempre di più, temendo la morte. E finiamo col confondere il “vivere” col mero “campare”
Il Rapporto Istat 2017 certifica la dissoluzione delle tradizionali classi sociali, ed evidenzia il crescente peso economico dei più anziani.
Un trend noto da tempo: l’Istat certifica che il saldo della popolazione a fine 2014 è negativo (quello naturale, nati meno morti) e minimamente positivo quello generale grazie ai flussi migratori, comunque in diminuzione. Vi propongo il comunicato dell’Istat per intero (è breve e interessante) e qualche commento dopo:
Negli ultimi giorni, in vista della fine del 2014, sono stati pubblicati alcuni rapporti sulla situazione sociale italiana, tra cui due che vorrei commentare per sommi capi, perché si ricollegano a temi che abbiamo già trattato e mostrano un’ulteriore conferma ed evoluzione negativa di fenomeni economici molto significativi. Si tratta del 48° Rapporto sulla situazione sociale del Censis e dell’annuale Rapporto sulla ricchezza delle famiglie italiane della Banca d’Italia.