Tag: giusto

G oppure g? L’importanza della maiuscola quando si parla di Giustizia

fiat iustitia ne pereat

Siamo abituati a dire spesso “questo è giusto” o espressioni simili nel linguaggio comune quando si tratta di idee e di comportamenti. Sulle idee, soprattutto quando sono espressione di opinioni, non mi soffermo più di tanto se non per dire che quando classifichiamo le opinioni intendiamo con il termine “giuste” a contrario quelle che a nostro avviso non sono “sbagliate”. Ma, essendo assodato che le opinioni sono libere e (ancora) non sono reato non rientrano per il momento nei propositi di queste righe. Ci rientrano invece i comportamenti e in specie quelli che le leggi vigenti (questo termine è importante non essendo notoriamente le leggi uguali in tutti i luoghi e in tutti i tempi, ma solo hic et nunc) regolano sia che si tratti di vertenze tra soggetti di cui si occupa il Codice Civile sia che riguardino fatti regolati nell’interesse superiore della collettività di cui si occupano il Codice Penale e quello Amministrativo.

Continua a leggere

Il giusto equilibrio (con alcune risposte su Verità e Bene)

 

stavamo giusto sforzandoci di definire il concetto di verità e facevamo pure dei progressi

Günter Grass, Il tamburo di latta

Il terzo articolo del trittico, dopo quelli sulla Verità e il Bene riguarda, come già annunciato, il |Giusto|. E già dal titolo avrete capito che non intendo certo “Il Giusto” in un suo possibile significato assoluto (come “la Giustizia Divina”) ma in uno, assai più modesto, che per sua natura impone immediatamente la domanda “giusto per chi?”, “giusto in che senso?”, “giusto in quali circostanze?”. Insomma, un “giusto relativo”, o se preferite ciò che è adeguato, opportuno, necessario alla luce delle conoscenze e possibilità… Se, come spero, avete letto i testi precedenti, avrete capito che tutta la discussione da me posta ha a che fare con due concetti semplici da enunciare ma complessi da comprendere appieno nelle loro devastanti conseguenze pratiche: