Periodico appuntamento con le pseudoargomentazioni e le fallacie logiche dei collaboratori del “Fatto quotidiano”. Quello di oggi voterà “Sì” al referendum, ma non sa il perché.

Periodico appuntamento con le pseudoargomentazioni e le fallacie logiche dei collaboratori del “Fatto quotidiano”. Quello di oggi voterà “Sì” al referendum, ma non sa il perché.
Come si costruisce una fantasia generalizzata sulla bellezza dell’incompetenza.
Il Fatto mi piace perché fa più schifo di Libero.
Vittorio Feltri, intervistato da Salvatore Merlo sul Foglio, 24 gen 2019.
Un altro post confuso comparso sul “Fatto” ci obbliga ad approfondire il ruolo degli intellettuali populisti.
Condannato Travaglio che dà colpa a una magistratura asservita al potere. Ma di cosa parla?
Nei giorni scorsi, su Internet si è scatenata una vivacissima polemica generata da un articolo di Stefano Feltri sul Fatto Quotidiano (seguito poi da un secondo altrettanto controverso), eloquentemente intitolato “Il conto salato degli studi umanistici”. L’autore, in sostanza, sostiene che iscriversi a un corso di laurea umanistico è sostanzialmente un lusso, visto che poi si trova difficilmente lavoro, e se lo si trova è sottopagato, e invita i giovani che non siano ricchi di famiglia a dedicarsi piuttosto a studi ingegneristici o scientifici. Naturalmente, le reazioni contrarie sono state accese, ma la cosa che mi ha spinto a scrivere questo post è che secondo me sia Feltri che i suoi critici sbagliano completamente obiettivo. Vediamo perché.
In questi giorni, i riflettori della politica sono tutti puntati su Matteo Renzi: sulle sue scelte, sul suo faccia a faccia con Grillo, sul suo sgambetto a Letta, sui suoi ministri in pectore. Una controversia […]