Come sottolinea Franco Venturini sul Corriere la mossa di Riad di giustiziare il leader religioso sciita Nimr al Nimr è semplicemente un’altra tragica tappa della guerra fra sciiti e sunniti, ovvero fra potenze locali in Medio Oriente, per il controllo delle risorse e per il dominio geopolitico nell’area. Un conflitto che ha origini antichissime, che si complica per le diverse componenti, alcune estremiste come noto, in seno al sunnismo, e che è reso drammatico sia dai potenziali militari odierni sia dalla novità (rispetto al passato) di un terrorismo che si esercita nell’Occidente ateo e apostata e infedele per ragioni di mera propaganda interna.
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Mentre a Roma si discute di presepi e sondaggi, a Londra…
Cari lettori di Hic Rhodus, ovviamente stiamo seguendo con molta attenzione le vicende legate all’offensiva terroristica dell’Isis, al comporsi di alleanze più o meno “naturali” per combatterla, e alle tensioni che si accompagnano alle azioni militari russe, francesi, e ora britanniche. In questi giorni ha avuto una notevole risonanza il discorso tenuto al Parlamento inglese da Hilary Benn, “ministro-ombra” degli Esteri nell’opposizione laburista, che prima di votare a favore dell’intervento militare britannico in Siria ha spiegato il motivo per cui lui (insieme a diversi altri parlamentari laburisti) ha deciso di votare in contrasto con il suo leader di partito Jeremy Corbyn. Noi di Hic Rhodus pensiamo che, indipendentemente dall’opinione di ciascuno, un discorso come questo dimostri un livello di dibattito pubblico che purtroppo non trova riscontro nel nostro Paese, molto concentrato su temi che definiremmo di piccolo cabotaggio. Abbiamo quindi pensato di offrire ai nostri lettori la possibilità di leggerlo, in una versione leggermente abbreviata per ragioni di spazio e tradotta da noi.
Rotte dei migranti e cambiamenti geopolitici
I migranti che bussano alle porte d’Europa seguono rotte diverse che stanno mutando in questi mesi. Se i media italiani si concentrano sui barconi e gli sbarchi in Sicilia e Calabria, il quadro complessivo è più ampio e – recentemente – l’attraversamento precario del Mediterraneo non si presenta come il problema principale dell’Europa (dall’osservatorio italiano resta un incubo, ovviamente).
La sfida jihadista all’Occidente
Noi campioni della Democrazia Occidentale, figlia della Grecia di Platone, di Spinoza, del secolo dei Lumi, delle sanguinose battaglie del ‘900 (e aggiungete voi tutta la pletora di santini che più vi aggrada) abbiamo un limite incolmabile, un vulnus pernicioso, un tallone d’Achille che ci può sopraffare: la democrazia medesima!