Che le medaglie olimpiche non siano uniformemente distribuite fra i vari paesi del mondo è evidente, ma bastano pochi conti per vedere una disparità davvero stridente.

Che le medaglie olimpiche non siano uniformemente distribuite fra i vari paesi del mondo è evidente, ma bastano pochi conti per vedere una disparità davvero stridente.
Può riscattarsi un popolo (il nostro) storicamente inaffidabile? I successi olimpici puntano su di noi gli sguardi del mondo, ma ci serve un cambio di passo politico.
Le Olimpiadi mostrano la realtà inclusiva dello sport in tema di stranieri e omosessuali. Bisogna sperare che sia uno specchio fedele della nostra società.
Il medagliere si gonfia, assieme all’orgoglio italiano, fra un tiro di scherma, una bracciata, una fucilata vincenti. Ne siamo lieti e facciamo il tifo. Ma quanto ci costa la spedizione italiana a Rio?
Forse avrete letto sui quotidiani italiani che a Rio de Janeiro, a poche settimane dall’inizio delle Olimpiadi, le cose sono messe male. Molto, molto male. C’è la zika. C’è una criminalità dilagante. Le strutture olimpiche sono impossibili da completare. C’è un ampio disagio sociale di massa. L’evento olimpico è un disastro annunciato che la grande ex potenza emergente, membro dei BRICS, non è assolutamente più in grado di affrontare.
Avrete sentito che il figlio di Giuseppe Abbagnale, Vincenzo, rischia la squalifica per doping perdendo così l’opportunità di andare a Rio, le Olimpiadi, la meta luminosa agognata da qualunque atleta. Al di là di come andrà a finire di queste storie se ne sentono sovente e non possono non far pensare. Alla balla dello “spirito sportivo”, per esempio
Il consiglio comunale di Roma ha approvato la mozione per la candidatura della città alle Olimpiadi 2024 con 38 voti favorevoli, sei contrari e nessun astenuto. Per parte mia confido invece che venga scelta una delle concorrenti (Parigi, Budapest, Amburgo o Boston), perché penso che le Olimpiadi a Roma sarebbero una sciagura.