Il populismo avanza proponendo, e anzi imponendo, una sua etica massimalista. Pericolosissimo!

Il populismo avanza proponendo, e anzi imponendo, una sua etica massimalista. Pericolosissimo!
Qualche mese fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso un avvertimento che ha avuto grande risonanza sui nostri mezzi di comunicazione: mangiare carne fa male. In effetti, l’OMS ha collocato la carne lavorata (come salsicce, salami, ecc.) nella categoria delle sostanze “cancerogene per l’uomo”, e la carne rossa in quelle “probabilmente cancerogene per l’uomo”, in particolare sulla base di dati raccolti relativamente al cancro del colon e del retto.
Ne è nata una considerevole eco mediatica, e una serie di prese di posizione più o meno giustificate dai fatti. Ma quali sono i fatti?
Quelli a cui Dio ha parlato sono quelli che dovevano averne più bisogno (Cormac McCarthy, Non è un paese per vecchi)
La provocazione di Veronesi sull’inesistenza di Dio e il dibattito che ne è seguito non sono novità; periodicamente qualche “grande vecchio” si interroga sul Grande Mistero (qualche mese fa fu Scalfari), è normale che sia così, può essere interessante richiamare le coscienze e le intelligenze a confrontarsi col G.M. ma, onestamente, c’è un elemento che continua a rendermi profondamente perplesso: l’improprio accento di “verità” che le parti coinvolte mettono in campo nel sostenere entrambe le tesi. Veronesi per esempio, racconta, si allontana da Dio di fronte al Male (devo scrivere anche questo con la maiuscola) di Auschwitz e poi, definitivamente, di fronte al cancro, che non riesce a collegare alla volontà di Dio. Il cancro debellabile solo con la capacità del chirurgo, con la scienza della medicina. Veronesi, da quel che capisco, fa quindi un’equazione di questo genere: il Male è incompatibile con Dio e le sue conseguenze sono debellabili solo con uno sforzo intellettuale (la scienza…) quindi Dio non esiste. È quel “quindi” che resta privo di qualunque spessore filosofico ed epistemologico e tradisce un pensiero semplificativo e ingenuo.
La droga fa male, punto e basta. Poiché poco più avanti il lettore troverà invece una dichiarazione a favore della legalizzazione della cannabis che potrebbe sconcertare, voglio proporre questo incipit in maniera chiara: la droga fa male, tutte le droghe incluse quelle chiamate “leggere”. Per essere breve vi rimando a un’unica fonte istituzionale (il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri) del 2010, segnalandovi, in pillole: