Là dove la metafisica cede il campo al fisico.

Là dove la metafisica cede il campo al fisico.
Continua l’esibizione del corpo femminile in pubblicità più o meno patinate. Perché il seno fa vendere? Qual è l’origine dell’attrazione verso il seno?
Nel linguaggio politico – specchio di quello corrente – dilaga il sessismo più becero. Le donne in politica sono bersaglio di volgarità inaccettabili, segno dell’esistenza di un nuovo terreno di lotta politica: il linguaggio.
La progressiva negazione occidentale del nostro corpo e delle sue funzioni si accompagna al crescente isolamento individuale.
Poco più di un anno fa ho scritto qui su HR il post intitolato Il corpo delle donne è rivoluzionario dove sostenevo una cosa in fondo abbastanza banale: nella società occidentale secolarizzata c’è una tale inflazione di corpi nudi che riesce ormai difficile leggere come provocatorio il flash mob nudista, la ripetitiva sceneggiata delle Femen o la biciclettata tutti nudi contro il traffico, mentre il corpo nudo femminile riesce ancora a creare provocazione in società patriarcali connotate dalla bigotteria religiosa, e proponevo due esempi specifici: quello delle musulmane Elmahdy e Sboui e quello delle donne mormoni (rimando al mio post precedente per precisazioni e spiegazioni).
Guai postare un seno su Facebook, neppure di un’opera d’arte o il nudo artistico di una maternità. Adesso anche Google decide di applicare filtri pudibondi e la logica censoria sui social network è in preda a una discreta anarchia (bigottismo feroce su Facebook e libertà assoluta su Tumblr, che dispone di filtri applicabili a discrezione dell’utente); va bene. Ma possiamo parlarne? Possiamo parlarne nello stile HicRhodusiano?
If I had breasts, I’d bare them in solidarity with Amina. Those women who are doing so are heroes. Support them
Richard Dawkins
Avete mai corso nudi a sostegno dei malati di orzaiolo? O partecipato a una biciclettata, tutti rigorosamente nudi, per protestare contro l’estinzione del grillotalpa argentino? Nooo? Avrete almeno fatto un calendario nudi a difesa della popolazione Kwakiutl!! Se non avete mai fatto cose così siete ormai una minoranza. Un giorno sì e un giorno no sui nostri quotidiani appaiono notizie di nudità esibite da normali cittadini (generalmente del Nord Europa e America, noi mediterranei siamo più pudichi) per le ragioni più disparate; sorrisi gioiosi, celluliti in mostra senza vergogna, cause nobilissime. Tranne che nel caso delle Femen ovviamente: belle e arrabbiatissime. Non ricordo di preciso quando sia iniziata questa moda; ormai è qualche anno ma non poi moltissimi. All’inizio forse facevano scandalo e, conseguentemente, raggiungevano lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi che stavano a cuore ai nudisti; ormai sono relegate fra le notizie minori.