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La legge di stabilità del Governo Renzi: un bicchiere mezzo pieno

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In questi giorni è molto viva la discussione su quella che è la prima Legge di Stabilità del Governo Renzi. Mentre sono appena state rese note le osservazioni della Commissione Europea, è forse più interessante cercare di analizzarne le priorità e i contenuti, che hanno dato vita a giudizi estremamente variegati.

Tenendo presente che è probabile che ci siano variazioni in corso d’opera anche significative, proviamo quindi a proporre una nostra valutazione, dato che i temi che la legge affronta sono tra quelli che Hic Rhodus segue con attenzione.

Il Servizio Sanitario spreca soldi e la nostra salute

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È uscito da pochi giorni il rapporto del Programma Nazionale Esiti (se non siete registrati al portale del Ministero potete trovarne una discreta sintesi sul Sole 24 Ore) che rappresenta un sacrosanto tentativo di valutazione dell’efficacia del Sistema Sanitario Nazionale. So benissimo che il concetto di ‘valutazione’ è poco conosciuto e riconosciuto, in Italia; al massimo accettato quando tocca qualcun altro. I lettori di HR che volessero ripassare il significato tecnico di questo concetto, la sua utilità per la gestione delle politiche pubbliche e la sua necessità democratica può rileggere un vecchio post qui su HR. Il Programma Nazionale Esiti ha appunto a che fare con la valutazione e si chiede, semplicemente, cosa succede negli ospedali italiani dopo che un paziente si è fatto curare; si chiede se quelle cure siano state efficaci, se la mortalità post-operatoria non dipenda da cause riconoscibili (e sulle quali si potrebbe intervenire).

Renzi: spending review sì, tasse occulte no!

Passato qualche giorno dalla vivace presentazione con cui Matteo Renzi ha esposto la ben nota serie di misure che ha in programma, a partire dalla riduzione delle tasse per i redditi più bassi (su questo sono state avanzate valide osservazioni altrove), vorrei concentrare la mia attenzione piuttosto sulle risorse che dovrebbero essere impiegate per coprire i costi del taglio delle tasse annunciato dal Presidente del Consiglio. Era stata infatti prospettata una riduzione “epocale” della spesa, ma poi sui risultati della spending review presentati da Cottarelli al Senato Renzi ha mostrato una notevole prudenza, attirando semmai l’attenzione dei media soprattutto sulla riduzione degli stipendi ai manager pubblici, misura certamente molto popolare. E persino il Presidente della Repubblica è intervenuto contro i “tagli immotivati” alla spesa (chissà se ci è lecito dire che è la spesa a essere spesso immotivata).

Quindi, vediamo: cosa c’è davvero nella famosa spending review? Proviamo ad analizzare meglio le famose 72 slide di Cottarelli.

Spesa sanitaria e costi standard: lo stiamo facendo sbagliato?

In un precedente post, ho cercato di cominciare a ragionare su se e dove sia possibile (e credibile) ridurre la spesa pubblica, dato che il nostro nuovo Presidente del Consiglio continua ad affermare di voler ridurre drasticamente le tasse sul lavoro. Preferisco per ora non prendere in considerazione l’idea che questo tipo di provvedimento possa essere finanziato da una maxi-patrimoniale, risolvendosi quindi di fatto in un incremento della pressione fiscale, e prendo piuttosto per buone le parole del ministro Alfano che afferma che stiamo per assistere al “più grosso taglio alla spesa pubblica e alle tasse che si ricordi”. Nientemeno. Ma come e dove si può tagliare la spesa?