I talk show sono il male. Sono manipolatori, faziosi, falsi. Ma perché mai continuare a guardarli?

I talk show sono il male. Sono manipolatori, faziosi, falsi. Ma perché mai continuare a guardarli?
Le menzogne svedesi e quelle cinesi. Due modelli di società e di governo, ma il medesimo modus operandi del potere: mentire.
Malika Chalhy, cacciata da casa perché omosessuale, è stata al centro di una gara di solidarietà. Ma niente paura! Ci hanno pensato Selvaggia Lucarelli e il Codacons e risistemare le cose.
Un articoletto da quattro soldi che sottilmente semina dubbi antiscientisti. Ma noi siamo di guardia e smascheriamo l’inganno.
Il corpo calloso della manipolazione dell’informazione e delle coscienze impedisce ai più di comprendere le minacce alla democrazia di questo governo.
Mi faccio vanto di non guardare mai certe reti televisive e in particolare certi programmi. Lo so, è un atteggiamento snob indegno di un sociologo, commentatore e blogger, ma la mia ostilità è troppo forte e trovo modo di spiegarvela a partire dal recente caso di Striscia la notizia che ha licenziato in diretta due inviati, Fabio e Mingo, dopo avere appurato che la loro inchiesta su un finto avvocato barese era una bufala inventata di sana pianta, come altri servizi precedenti. La faccenda è venuta alla luce solo perché si è mossa la Procura che ha deciso di perseguire il presunto reo chiedendo atti e carte inesistenti. Se Fabio e Mingo si fossero limitati a costruire finti servizi su casi meno “sensibili” per un procuratore probabilmente sarebbero ancora al loro posto a scandalizzare bravi cittadini con finti preti, finti cartomanti, finti pescivendoli e altre finzioni che da decenni (questo è il punto) la televisione spazzatura propina per lo scandalo dei benpensanti, la rabbia degli indignati, l’incredulità dei creduli.
I jihadisti dell’Isis hanno raso al suolo il sito archeologico di Hatra, dopo Nimrud e dopo la furia iconoclasta contro le statue assire al museo di Mosul. Come scrive Giordano Stabile sulla Stampa
L’interpretazione estremista del Corano che segue l’Isis spinge i jihadisti a considerare inammissibili edifici risalenti all’epoca pre-islamica, ma anche quelli riconducibili ad altre fedi o ad altre sette dell’Islam o quelli in cui si onorano leader religiosi defunti.
Inutile deprecare dal salotto. Finché non elimineremo politicamente e militarmente questi pazzi fanatici assisteremo a teste mozzate, beni rubati e musei distrutti, oltre naturalmente agli avversari uccisi, alle donne stuprate, al terrore come normalità, all’ignoranza elevata a dogma e altre piccolezze di questo genere.