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Come ho imparato a dimenticare la bomba

Più di una volta ho immaginato l’incanto che seguirebbe a una guerra atomica: finalmente la terra senza uomini! (Emile Michel Cioran)

Siete giovani? Siete troppo giovani per ricordare La Bomba? L’incubo di una generazione addirittura precedente la mia e che io bambino, poi ragazzo, ho assimilato di sfuggita, nella ricca fantascienza americana apocalittica, nell’ormai stracco confronto fra i blocchi cessato repentinamente nel 1989-1990. Il confronto nucleare non c’è mai stato, per fortuna, e adesso che abbiamo un’America così democratica da essere presieduta da un nero (!) e una Russia capitalista governata dal “caro amico” Putin (cit.) nessuno pensa alla Bomba. Non che il mondo sia perfetto, questo no, ma la Bomba… la Bomba no, non popola più i nostri incubi notturni. Male. Personalmente credo che ci si dovrebbe preoccupare molto più adesso che non trent’anni fa. Trent’anni fa il potere della Bomba era in mano a mezza dozzina di persone sul pianeta, soggette a diversi controlli di sicurezza. Oggi chi ha le chiavi degli arsenali nucleari? Perché questi arsenali sono ancora ricchi e pronti all’azione…

Internet “non neutrale”: vedremo solo chi paga di più?

Circa sette mesi fa, avevamo pubblicato un post che paventava la fine di Internet come lo conosciamo, ossia come uno spazio almeno apparentemente democratico (ossia nel quale quello che pubblica Hic Rhodus e quello che pubblica Corriere.it è ugualmente accessibile a tutti) e libero (ossia nel quale ciascuno può scegliere se leggere Hic Rhodus o Corriere.it senza costrizioni, in base solo alle sue preferenze). L’argomento era la possibile fine della Network Neutrality, una questione piuttosto poco conosciuta ma che ha implicazioni potenzialmente enormi.

In questi sette mesi, in USA e in Europa sono accadute molte cose, su cui abbiamo cercato in parte di tenere aggiornati i nostri lettori, e adesso pensiamo che ci sia sufficiente materiale per un altro post sull’argomento. Seguiteci, e cercheremo di raccontare quello che sta succedendo, e cosa può significare per tutti noi; ma per arrivare in fondo dovrete digerire uno dei post più lunghi e noiosi che Hic Rhodus abbia mai pubblicato.

Disuguaglianza o ingiustizia?

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Nel suo recente post sulla distribuzione della ricchezza e sulla sua correlazione con il benessere sociale, SignorSpok ci ha mostrato come storicamente negli ultimi 100-150 anni parallelamente a un aumento delle disuguaglianze economiche (misurate tipicamente dall’Indice di Gini) si sia assistito a un incremento generalizzato del benessere, e in particolare anche del benessere dei meno favoriti. In sostanza, e in un’ottica “macroscopica” (sia temporalmente che geograficamente), la lunga fase espansiva delle economie di stampo occidentale ha sì prodotto una significativa polarizzazione della ricchezza, ma è stata accompagnata da un miglioramento generalizzato delle condizioni di benessere,  pur nelle differenze non irrilevanti tra i modelli sociali dei diversi Paesi. Facendo riferimento al recente rapporto dell’Oxfam che evidenzia il costante crescere delle disuguaglianze, insomma, il nostro Spok ci avverte che non è così scontato che queste disuguaglianze abbiano (e tantomeno abbiano avuto in passato) effetti negativi. In questo post proveremo invece a chiederci, scendendo dagli scenari macroscopici ad altri ben più delimitati, se e quando le disuguaglianze diventino un’ingiustizia e un problema.

Network Neutrality: democrazia della Rete, l’inizio della fine?

Lo spunto di questo post è una notizia di pochi giorni fa: una Corte di Appello del Distretto di Columbia ha emesso una sentenza nella quale ha giudicato illegittima la normativa emessa dalla Federal Communications Commission (in qualche modo equivalente della nostra Agcom) che imponeva ai provider di servizi internet a banda larga di conformarsi alla cosiddetta Network Neutrality. Si tratta di una decisione chiave su un argomento estremamente controverso e di enorme rilievo economico e civile: la “democrazia” di Internet come la conosciamo, la Open Internet, come molti la chiamano.

Se non siete professionalmente coinvolti nel settore è possibile però che non conosciate i termini della questione, ma sicuramente avete ampiamente esperienza di cosa sia in pratica la Network Neutrality. Per chiarezza, quindi, cominceremo da cosa significhi questo termine.