Andrew Tate, al di là della “lite” con Greta Thunberg e dell’arresto in Romania (QUI, se non sapete di cosa io parli) è un indicatore chiaro, lampante, di quanto diciamo da anni sul nostro blog. Quest’uomo, una vera testa di cazzo, è il guru TikTok della misoginia e della violenza. Spiego: probabile sfruttatore di donne e stupratore, coi suo contenuti sfacciatamente sessisti ha accumulato 11 miliardi di visualizzazioni su una piattaforma da adolescenti, con miriadi di seguaci e follower. Qui non si tratta di parlar male di un social, di invocare chissà quali misure repressive o altre stupidate. I social esistono e sono il pane e il companatico di mezza umanità; i controlli sono quasi impossibili e inutili, oltre che discutibili. Si tratta, però, di essere vigili, consapevoli, critici, se adulti; e assolutamente vigili e attenti se genitori di un minore, che potrebbe facilmente scivolare nella ragnatela di uno dei tanti schifosi individui che vivono, alla grande, adescando adolescenti e adulti stupidi. Il mondo è diventato difficile, ma se si sviluppa consapevolezza si può sopravvivere. #NonOmologatevi.

Masochismo NIMBY. Il caso dello show di Perugia
Show RAI di fine anno da Perugia. Scandalo! I benpensanti della città insorgono.

Ambiente
L’ambiente è un concetto troppo astratto. La cartaccia per terra, invece, è lì, proprio ora, e va raccolta.

Libertà
La libertà non è star sopra un albero…

A proposito di offerta di lavoro “congrua”
La polemica sul “lavoro congruo”, che non rimarrebbe più ragione per rifiutare l’offerta mantenendo il reddito di cittadinanza, è assolutamente pretestuosa e basata su presupposti falsi. Vediamo il perché.

Natale 2022 con molte incertezze (in realtà volevamo scrivere un post di auguri…)
Augurio di fine anno, con qualche speranza (flebile) per il prossimo.

Fusione nucleare: ci siamo? Beh…
Il risultato ottenuto dagli USA nella ricerca per la fusione nucleare è effettivamente straordinario, ma c’è qualche ma…

Luci nelle tenebre
Ilya Yashin, in Russia, accetta la galera pur di dire la verità sui crimini di guerra putiniani. Una luce che rischiara le tenebre anche nella grassa, stanca, annoiata Europa indaffarata per il Natale.
Lasciamo stare i risvolti giudiziari di questo scandalo che, si comincia a dire, dilagherà coinvolgendo numerose personalità di vari paesi europei. Il problema è politico, di selezione della classe dirigente che stancamente mandiamo nei posti di responsabilità su indicazioni, sempre più maldestre, di forze politiche che sono sempre più eterodirette e indisponibili al reale confronto coi cittadini, con gli elettori. Ma anche questa è storia vecchia. Quello che ci deve realmente turbare, oggi, è che i mascalzoni che verranno accertati, nel minare la credibilità del Parlamento Europeo, e di riflesso di tutto il progetto di Unione, sono un soccorso insperato a Orban, un aiuto a Xi, un sostegno al populismo internazionale. Putin starà brindando con Vodka Beluga, gli ayatollah ringraziano Allah, mentre le vere vittime siamo noi tutti, cittadini europei speranzosi in diritti certi, in sviluppo equo, in una patria condivisa. Io me ne infischio del fatto economico in sé, delle meschine furbate opportunistiche, della doppia morale di politici imbarazzanti. Cose pessime alle quali siamo abituati da tempo; no, è immaginare Putin felice del nostro disastro, questo sì è imperdonabile.

Possibile che nessuno legga Hic Rhodus?
Il clamore suscitato dal nuovo chatbot intelligente ChatGPT è indicativo della miopia con cui stiamo assistendo all’avanzare delle tecnologie di AI

L’evanescente frattura fra diritti individuali e collettivi
Con quale criterio possiamo definire “diritti” le istanze delle minoranze? Qual è il confine oltre il quale i diritti delle minoranze diventano soprusi?

La sindrome di Down e il diritto di aborto
Nel Regno Unito, il ricorso di una giovane Down contro la legge sull’aborto, respinto dai tribunali di prima e seconda istanza, ci obbliga a una riflessione che riguarda tutti.

Regola N° 1: fare poco e in fretta, ma farselo pagare bene
Non mi do pace: possibile che siamo circondati da ignoranti opportunisti e avidi professionisti?

È una Casamicciola
Basta ipocrisie. Casamicciola piange i morti degli abusi, ma gli abusi sono il frutto di una mentalità condivisa, a Ischia come altrove in Italia.