L’Afghanistan si appresta a diventare l’hub mondiale della droga e il paradiso dei terroristi islamisti. E’ necessario continuare a parlarne, perché è fondamentale imparare qualcosa da questo disastro.

L’Afghanistan si appresta a diventare l’hub mondiale della droga e il paradiso dei terroristi islamisti. E’ necessario continuare a parlarne, perché è fondamentale imparare qualcosa da questo disastro.
Il disastro afghano raccontato dal Generale Sulig, 14 mesi in Afghanistan anche come Vice Comandante delle Forze di ISAF.
Il mondo libdem italiano è convinto che la democrazia si esporta eccome, e che se gli USA non vogliono più farlo l’UE dovrebbe rimpiazzarli. Ma è una pessima idea.
L’arsenale abbandonato dagli americani è imponente, e comprende velivoli e blindati per un valore di molti miliardi di dollari. Un segno palmare del disastro.
Dice Biden (QUI il video) che gli americani non devono morire per un governo afghano che fugge e un esercito afghano che non vuole combattere. Domanda: chi ha messo lì quel governo, chi ha addestrato e pagato quell’esercito? Se in 20 anni il vostro governo e il vostro esercito afghani sono quelli, allora oltre che vili siete stati anche sommamente incapaci.
Qualunque analisi sul’Afghanistan, da oggi in poi, deve partire dalla consapevolezza delle colpe di tutti noi alleati degli USA e due di picche della Nato.
Gli USA fuggono dall’Afghanistan lasciandola agli orrori talebani. La Cina ringrazia. L’Europa, al solito, ha pochissimo da dire.
Come sottolinea Franco Venturini sul Corriere la mossa di Riad di giustiziare il leader religioso sciita Nimr al Nimr è semplicemente un’altra tragica tappa della guerra fra sciiti e sunniti, ovvero fra potenze locali in Medio Oriente, per il controllo delle risorse e per il dominio geopolitico nell’area. Un conflitto che ha origini antichissime, che si complica per le diverse componenti, alcune estremiste come noto, in seno al sunnismo, e che è reso drammatico sia dai potenziali militari odierni sia dalla novità (rispetto al passato) di un terrorismo che si esercita nell’Occidente ateo e apostata e infedele per ragioni di mera propaganda interna.