Il karaoke di Meloni e Salvini, dopo il dramma di Cutro, vi indigna? Pensate un po’, io sono stanco morto dell’indignazione sul nulla, della rincorsa del vuoto, del banale quotidiano spacciato per politica.

Il karaoke di Meloni e Salvini, dopo il dramma di Cutro, vi indigna? Pensate un po’, io sono stanco morto dell’indignazione sul nulla, della rincorsa del vuoto, del banale quotidiano spacciato per politica.
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Andrew Tate, al di là della “lite” con Greta Thunberg e dell’arresto in Romania (QUI, se non sapete di cosa io parli) è un indicatore chiaro, lampante, di quanto diciamo da anni sul nostro blog. Quest’uomo, una vera testa di cazzo, è il guru TikTok della misoginia e della violenza. Spiego: probabile sfruttatore di donne e stupratore, coi suo contenuti sfacciatamente sessisti ha accumulato 11 miliardi di visualizzazioni su una piattaforma da adolescenti, con miriadi di seguaci e follower. Qui non si tratta di parlar male di un social, di invocare chissà quali misure repressive o altre stupidate. I social esistono e sono il pane e il companatico di mezza umanità; i controlli sono quasi impossibili e inutili, oltre che discutibili. Si tratta, però, di essere vigili, consapevoli, critici, se adulti; e assolutamente vigili e attenti se genitori di un minore, che potrebbe facilmente scivolare nella ragnatela di uno dei tanti schifosi individui che vivono, alla grande, adescando adolescenti e adulti stupidi. Il mondo è diventato difficile, ma se si sviluppa consapevolezza si può sopravvivere. #NonOmologatevi.
Sarà colpa di Facebook, sarà che non ci sono più gli intellettuali di una volta, il fatto è che nessuno più argomenta i suoi pensieri. Una guida.
TVTTB!
Poi sono arrivati i social, quell’infernale macchina grazie alla quale la previsione di Andy Warhol è andata a puttane. Siamo tutti famosi, anche se non facciamo niente di dirompente, e lo siamo sempre e per sempre, altro che un quarto d’ora. (Guia Soncini)
Breve guida all’insopprimibile impulso del commento.
I talk show sono il male. Sono manipolatori, faziosi, falsi. Ma perché mai continuare a guardarli?
Per carità, non dobbiamo essere tutti dei geni, letterati e sapienti, ma un minimo, un minimissimo sotto il quale ci rifiutiamo di essere tolleranti, si può chiedere?
L’esibizione del dolore per raccogliere fondi, anche se ha uno scopo condivisibile, è una modalità discutibile.
E’ morto il batterista degli Snails! O era il centravanti dell’Athletic Loser? Comunque è morto…
Come prendere coscienza che Facebook è il male, e intraprendere un percorso di riabilitazione. Ispirato a una storia vera.
L’ottimo paretiano della stupidità.
La funzione del cibo nel Terzo Millennio non è quella di nutrire il corpo, ma la time line di Facebook o Twitter.
Ho la certezza assoluta che la fine del mondo è imminente. Non sarà un asteroide a collidere con la Terra, né un conflitto nucleare scatenato da jihadisti pazzi ma, sottilmente e letalmente, l’implosione delle coscienze.