È facile “dire”, prima, come uscire dall’Europa. E che ci vuole?

È facile “dire”, prima, come uscire dall’Europa. E che ci vuole?
La sinistra deve incominciare ad interrogarsi profondamente sulle ragioni della clamorosa sconfitta. Primi spunti da un insider.
Il dibattito politico si è impossessato del tema dei vaccini in maniera stereotipata, mentre all’estero la questione è trattata in maniera molto più concreta.
Ho adorato, letteralmente, la serie Netflix Tredici. Adorato per almeno due motivi. Il primo motivo è relativo al pieno coinvolgimento che ho avuto nel seguire la storia, puntata dopo puntata. Il meccanismo narrativo è al […]
Il Web è il luogo ideale per diffondere menzogne. Ma abbiamo alcuni strumenti di contrasto.
Le classifiche prestano spesso il fianco a numerose critiche, non ultime quelle sulla qualità della vita di cui ha già parlato Hic Rodus in un post a cui ispiro scherzosamente il titolo. Le classifiche delle Università non fanno eccezione (oramai sono un fenomeno del dibattito nazionale e locale). Le critiche sono facili perché è difficile sintetizzare fenomeni complessi con pochi, e talora discutibili, indicatori.
In Italia ci sono scarsi investimenti nella ricerca, sia pubblici che privati. Ce lo dicono molte classifiche internazionali. Alla ricerca va l’1,27% del PIL (OECD Science, Technology and Industry Outlook 2014) contro il 3% previsto dall’Agenda di Lisbona. Ne ha parlato anche Ottonieri su Hic Rhodus evidenziando come questo costituisca un problema enorme per la produttività del nostro sistema economico e quindi per la ricchezza del nostro paese.
Venerdì 31 ottobre l’ISTAT ha emesso un comunicato stampa dal titolo Occupati e disoccupati. Da subito stampa, web e social network rilanciano la notizia con tanto di dichiarazioni da parte dei maggiori protagonisti della vita pubblica italiana. È giusto, perché il lavoro attraversa davvero un gran brutto momento e siamo nel sesto anno di una grave crisi economica che impoverisce il paese e frustra le speranze e i sogni dei più giovani. Va sottolineato tra l’altro che le principali variabili connesse all’attività lavorativa sono state oggetto di rilevazione fin dal Censimento generale della popolazione del 1861.