Il mondo è governato da mediocri quando va bene e da furfanti quando va male. Ma non possiamo evitare un governo e un centro decisionale. Un’aporia insolubile

Il mondo è governato da mediocri quando va bene e da furfanti quando va male. Ma non possiamo evitare un governo e un centro decisionale. Un’aporia insolubile
Un affresco completo e approfondito sulla difficoltà sudamericana a trovare accordi comuni in analogia a quelli dell’Unione Europea.
L’epilogo politico di Dilma Rousseff sottolinea la grave crisi in Brasile. Le ragioni, le cause, le conseguenze.
Forse avrete letto sui quotidiani italiani che a Rio de Janeiro, a poche settimane dall’inizio delle Olimpiadi, le cose sono messe male. Molto, molto male. C’è la zika. C’è una criminalità dilagante. Le strutture olimpiche sono impossibili da completare. C’è un ampio disagio sociale di massa. L’evento olimpico è un disastro annunciato che la grande ex potenza emergente, membro dei BRICS, non è assolutamente più in grado di affrontare.
La crisi politica che sta vivendo il Brasile è drammatica. Per farsene un’idea si può andare a vedere la nervosa cerimonia di giuramento dell’ex Presidente Lula (Luiz Inácio Lula da Silva) come nuovo ministro della Casa civile, lo scorso 17 marzo.
In questi sei mesi, su Hic Rhodus abbiamo toccato molti temi, spesso complessi, e non abbiamo certo la pretesa di averli esauriti nei nostri post. Chi ci segue sa che citiamo molte fonti e siti esterni di approfondimento, e in alcuni casi abbiamo cercato di tenervi aggiornati con le nostre note intitolate “Ne avevamo parlato”; tuttavia, in questa occasione abbiamo pensato di elencare alcuni temi di cui ci siamo occupati e su cui esistono valide risorse in Rete.
Si appanna l’immagine di successo del Brasile, a pochi mesi dalla celebrazione dei Mondiali di calcio? La stampa internazionale ha dato ampio risalto alle dimostrazioni che a giugno del 2013 hanno visto più di un milione di persone protestare in cento città del Brasile. Se la miccia iniziale è stata l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico, l’onda lunga delle contestazioni ha poi trascinato con sé un malcontento molto più ampio nei confronti del sistema politico ed istituzionale. Uno dei bersagli principali delle marce sono stati gli investimenti multimilionari per ospitare i Mondiali, gli sprechi e la corruzione. La gran parte delle mobilitazioni è stata pacifica, anche se si denuncia qualche infiltrazione da parte di gruppi della sinistra estremista. Sta di fatto, comunque, che nel paese non avvenivano manifestazioni così imponenti dal 1992, quando esplose un movimento di piazza contro la corruzione del governo dell’allora presidente Fernando Collor de Mello.