Quali scoperte faranno ricordare il 2022 nella scienza? E cosa ha in serbo per noi il 2023?

Quali scoperte faranno ricordare il 2022 nella scienza? E cosa ha in serbo per noi il 2023?
Il risultato ottenuto dagli USA nella ricerca per la fusione nucleare è effettivamente straordinario, ma c’è qualche ma…
L’attesa della finale sembra non finire mai. Poi, all’improvviso, sarà tutto finito, in un modo o nell’altro. Forza Italia!
Covid 19, fisica teorica, yoga e buchi neri. C’è un legame, e si chiama comprensione, consapevolezza e attenzione al mondo attorno a noi.
Dal 3 al 10 agosto si è tenuto a Chicago un importante convegno nel campo della Fisica delle Alte Energie, l’ICHEP. C’era particolare attesa per le relazioni degli scienziati che al CERN stanno raccogliendo nuovi dati dopo il potenziamento dell’LHC, l’acceleratore che ha permesso di scoprire il Bosone di Higgs; infatti, dopo quella scoperta, gli sperimentatori si stanno concentrando (oltre che sulla migliore comprensione delle caratteristiche del bosone stesso) sulla ricerca di nuovi fenomeni, e alcuni dati preliminari raccolti nel 2015 suggerivano la possibilità di una nuova particella non prevista dal Modello Standard della Fisica.
I dati raccolti nel 2016 hanno smentito questa possibilità, e per ora non offrono alcun appiglio per le teorie “oltre il Modello Standard”, come la Supersimmetria. Vediamo perché questo è importante, e cosa potrebbe cambiare nella “filosofia” della ricerca fisica.
[Nota: i primi importanti risultati del ciclo di esperimenti di cui parliamo qui sono discussi in un successivo post che vi invitiamo a leggere]
Tutti a bordo: al CERN si riparte. L’immagine che vedete qui sopra raffigura uno dei primi “eventi” registrati al CERN di Ginevra dopo il potenziamento cui è stato sottoposto il Large Hadron Collider (LHC), che è l’acceleratore di particelle che ha consentito la scoperta del bosone di Higgs, e che ora opera a un’energia complessiva di 13 TeV, quasi raddoppiata rispetto ai 7 TeV disponibili precedentemente.
I fisici di tutto il mondo attendono con emozione i risultati degli esperimenti a queste energie mai raggiunte prima, con l’aspettativa di scoprire qualcosa di radicalmente nuovo e tale da imprimere una nuova direzione alla Fisica fondamentale. E se invece…?
I giornali, la TV, Internet in questi giorni offrono grande risonanza all’osservazione, da parte di una collaborazione di ricerca alla quale partecipano anche scienziati italiani, delle Onde Gravitazionali, una delle “predizioni” chiave della teoria della Relatività Generale di Einstein.
Molti lettori avranno magari approfittato di quest’occasione storica per comprendere meglio cosa siano le Onde Gravitazionali e quali caratteristiche abbiano. In questo post, invece, vorremmo parlare di perché questa scoperta, anzi questa conferma, sia così importante.
A volte, le scoperte scientifiche finiscono sui media “normali”, quelli che normalmente si occupano (un po’ come noi…) di politica, economia, società, e anche (non come noi) di sport, gossip, celebrità.
Qualche mese fa, gli onori della cronaca sono toccati all’annuncio che erano state osservate le tracce delle onde gravitazionali prodotte immediatamente dopo il Big Bang primordiale, e che queste tracce erano coerenti con un’accreditata teoria cosmologica detta “dell’inflazione”. I toni dei commentatori competenti erano entusiasti, e già molti accreditavano gli scopritori di un Nobel quasi scontato. Ebbene, quel risultato era inficiato da un errore, ma il modo in cui l’errore è stato commesso, è stato rilevato ed è stato gestito è istruttivo anche (e specie) per tutti noi che lavoriamo in altri settori.
Anche negli ultimi tempi, abbiamo insistito sulla necessità di un sostanzioso taglio alla spesa pubblica, dove si annidano sacche di sperpero incontrollato, come recentemente è tornato a sottolineare il commissario alla spending review Carlo Cottarelli.
Oggi, per contrappasso, vogliamo parlare di un settore in cui i tagli alla spesa ci sono stati eccome, e che pure riesce ancora, di quando in quando, a produrre casi di eccellenza con i fichi secchi, o più esattamente… con un cappuccino con cornetto.