La più stupida delle pulsioni prepolitiche. Una roba di stomaco, di milza, di genitali, non di cervello.

La più stupida delle pulsioni prepolitiche. Una roba di stomaco, di milza, di genitali, non di cervello.
Una riflessione che parte dagli stereotipi delle “donne dell’Est” di Paola Perego e arriva alla politica. Perché c’è un filo conduttore, che si chiama omologazione, e minaccia la nostra democrazia.
Ansia per il futuro? Tutto va a rotoli? La vita è un disastro? Ecco 5 trucchi per sopravvivere
La verità è dentro di noi. La verità siamo noi. Poiché guardiamo il mondo dall’interno verso l’esterno (dall’interno del nostro “io” verso il mondo fuori di noi) tutto ciò che è prossimo a “noi” (le nostre idee, i nostri valori…) riverbera di luce chiarissima e ci sembra illuminare l’oscurità selvaggia della jungla di stupidità in cui siamo immersi. Noi sappiamo; capiamo; vediamo. Gli altri sono sciocchi o, peggio, in malafede. Noi sappiamo le cose, conosciamo la verità. Dobbiamo necessariamente dirla al mondo. Urlargliela. E insultare coloro che diabolicamente si mettono di traverso, perché se lo meritano.
Un articolo di Giuseppe Turani di un paio di settimane fa racconta del crollo prossimo venturo (molto prossimo, secondo lui) del M5S e ne spiega le ragioni. È un tipico articolo dietrologico e può essere molto vero, abbastanza vero o solo vericchio, e si inscrive nel filone dei molti che, disprezzando il Movimento e i loro improbabili padroni, e ritenendolo una sciagura per la democrazia, ne osservano attentamente le miserie che, essendo continue, lasciano intendere un’imminente sfracello. Ho aperto con Turani perché è circostanziato, ma credo che tutti abbiate lette critiche, anche puntuali, credibili da parte di molti autori, tanto più recentemente dopo il caso di Quarto o – meno dirompente – Civitavecchia. Anche perché è fuori di dubbio che il M5S sia un partito padronale, senza alcuna democrazia interna, con personale politico improvvisato e spesso patetico, capace di far cagnara e di costruire poco e niente, con un programma politico che fa ridere i polli e idee sulla democrazia che fanno accapponare la pelle.
Ciò detto, non sono d’accordo con Turani, De Angelis
Se n’è già parlato sui giornali ma vale la pena approfondire; ne abbiamo anche già ripetutamente trattato su Hic Rhodus ma repetita iuvant e il caso è troppo clamoroso per non proporre almeno una sottolineatura. Mi riferisco agli assenteisti di Sanremo (quasi la metà degli impiegati comunali) che andavano a spasso (o a vogare) segnandosi gli straordinari, che facevano marcare il cartellino ai colleghi e via di questo passo. Al di là degli aspetti morali e penali di questi comportamenti la cosa che colpisce è che sui profili social di molti di questi truffatori dello Stato (e quindi di tutti e ciascuno di noi) c’erano commenti indignatissimi sulle brutture della politica, stati Facebook arrabbiatissimi per i politici ladri, mascalzoni, corrotti e truffatori, battute lapidarie sulla casta, anzi, scusate: LA CASTAAA!!!
Il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità.
Ennio Flaiano
Che il termine |fascismo| sia parte del lessico comune, non solo politico, non solo italiano, è evidente. Ma cosa significa, oggi, “fascismo”? È un concetto attuale? Io credo di sì. Credo che il fascismo esista ancora e sia pericoloso, anche se non necessariamente nella forma dei manganellatori mussoliniani, e che abbia ancora senso dichiararsi “antifascisti”, sia pure non nella forma dei resistenti partigiani. Naturalmente occorre contestualizzare i concetti, trovarne una loro attualità contemporanea. Anche se con “Fascismo” si intende il movimento politico fondato da Mussolini nel 1919 e, per estensione e similitudine, il nazionalsocialismo di Hitler, l’Action Francaise etc., le similitudini con diversi regimi autoritari hanno portato a un’estensione del concetto, a volte indebita altre volte meno, che porta a riconoscere come ‘fascisti’ un discreto numero di regimi e governi nel mondo. Per comprendere quali siano queste similitudini vi propongo un piccolo tour nella semantica del fascismo per cercare di coglierne i tratti caratteristici, direi fondativi, e vedere attraverso questi se si danno ancor oggi, semmai sotto diverso nome.
Il futuro appartiene alla nonviolenza, alla conciliazione tra le culture differenti. È per questa via che l’umanità dovrà superare il suo prossimo traguardo. Stephane Hessel, Indignatevi! Dal punto di vista politico questa è l’epoca dell’indignazione. […]
Nel caso siate stati sul Marte negli ultimi 30 giorni, potreste non aver saputo dell’iniqua e vergognosa distribuzione della ricchezza nel mondo. Perché, con la pubblicazione del World Wealth Report, la notizia che tutti i giornali hanno riportato è che circa l’1% della popolazione possiede più o meno la metà della ricchezza del mondo, fatto usualmente accompagnato da commenti del tipo “mai tanta ineguaglianza”.
L’Oxfam briefing paper è molto chiaro in proposito, basandosi su dati del World Economic Forum: