Quale futuro ci spetta? Rose e fiori grazie alla scienza o una catastrofe per nostra stessa colpa? E vedere i pericoli – come effettivamente li vediamo – basta per scongiurarli?

Quale futuro ci spetta? Rose e fiori grazie alla scienza o una catastrofe per nostra stessa colpa? E vedere i pericoli – come effettivamente li vediamo – basta per scongiurarli?
La Terra, il pianeta azzurro, ha un’incredibile carenza d’acqua. E noi la sprechiamo. Tutti i dati.
L’ennesimo piano di salvataggio di Alitalia non offre alcuna speranza di rilancio per un’azienda che da anni vive a spese dei contribuenti
Il lungo imbroglio del ponte sullo Stretto di Messina sta svalicando i 50 anni di storia, come ci ricorda Sergio Rizzo, o meglio di commedia, di quelle all’italiana un po’ sgangherate, dall’umore greve adatte a un pubblico di bocca buona.
Lo Stato greco è l’unica mafia al mondo che sia riuscita a fare bancarotta (Petros Markaris).
Il tira e molla di Tsipras e Varoufakis (al momento in cui scrivo siamo in fase “tira”) avviene in un momento drammatico in cui l’enorme debito pubblico greco, in combinato disposto con altri fattori (perdurante crisi, debolezza economica strutturale, enorme evasione fiscale) lascia i nostri vicini a ballare sull’orlo di un precipizio che, qualora cadessero, avrebbe reazioni a catena non indifferenti.
Parlare di sprechi in Italia è un esercizio retorico. Tutti noi li abbiamo presenti e assistiamo impotenti al fiume di denaro bruciato per niente. Quando si parla di “sprechi”, in questo periodo storico così ricco di pensiero omologato, si intende qualcosa che sta a margine della politica, nel Palazzo, nella casta: gli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato (per tacere su quelli dei parlamentari!), i poltronifici dove ficcare i politici trombati, forse le Province, i super stipendi dei manager… Hic Rhodus ha raccontato alcuni di questi sprechi e in coda a questo articolo vi ricordo le nostre note precedenti su questo tema. Qui invece vorrei segnalare una serie (ampiamente incompleta) di diversi e bizzarri luoghi dello spreco, alcuni vagamente noti e altri, credo, piuttosto sconosciuti. Lo scopo non è quello di presentare l’ennesima galleria degli orrori ma fare una riflessione sulle ragioni del perdurare di questa infinita rete di inefficienza, danno erariale e presa in giro.
In questi giorni è molto viva la discussione su quella che è la prima Legge di Stabilità del Governo Renzi. Mentre sono appena state rese note le osservazioni della Commissione Europea, è forse più interessante cercare di analizzarne le priorità e i contenuti, che hanno dato vita a giudizi estremamente variegati.
Tenendo presente che è probabile che ci siano variazioni in corso d’opera anche significative, proviamo quindi a proporre una nostra valutazione, dato che i temi che la legge affronta sono tra quelli che Hic Rhodus segue con attenzione.