Ma è proprio vero che oggi stiamo meglio di 100 anni fa? Forse sì, da certi punti di vista, ma probabilmente no da altri.

Ma è proprio vero che oggi stiamo meglio di 100 anni fa? Forse sì, da certi punti di vista, ma probabilmente no da altri.
La deriva politicamente corretta si sta trasformando in una slavina oscurantista con conseguenze terribili. Occorre opporsi.
La tendenza degli intellettuali ad abbracciare ideologie massimaliste ha finito per relegarli in un ruolo di insignificanza.
Il mondo è diviso in tribù in feroce lotta una contro l’altra. Non appartenere ad alcuna tribù può davvero essere dura…
C’è ancora amore per la discussione e l’argomentazione? Ovvero la capacità, l’urgenza e il senso della necessità per il dibattito non partigiano, non fazioso, non ideologico?
La repressione degli uiguri, quella dei tibetani, dei ceceni, dei curdi e di decine di altre minoranze nel mondo. E noi possiamo fare veramente poco.
I cattolici no-gender sono scesi in piazza in un milione (Viminale sostiene 400.000, qualcuno ancora meno, diciamo comunque che erano veramente molti) e diversi autorevoli commentatori hanno alzato il sopracciglio per esclamare il loro “ohibò!”. Ma come – hanno discettato subito dopo gli autorevoli commentatori – addirittura senza l’esplicito sostegno del Vaticano si sono radunati così in tanti contro l’omosessualità, le unioni civili, l’insegnamento laico di una equilibrata educazione sessuale nelle scuole… questo fa davvero riflettere!