L’aggressione di Beatrice Ion ci deve fare riflettere sulla necessità di isolare socialmente, politicamente, civicamente, i rei di delitti infami contro la collettività.

L’aggressione di Beatrice Ion ci deve fare riflettere sulla necessità di isolare socialmente, politicamente, civicamente, i rei di delitti infami contro la collettività.
La discussione sulla statua dedicata a Montanelli non fa altro che evidenziare il pensiero illiberale che si nasconde dietro la “superiorità morale” dei critici
La polizia americana è effettivamente brutale, e l’omicidio di Floyd non ha a che fare con una semplice storia di razzismo.
Abbattuta la statua di Colston, schiavista di 4 secoli fa, con una pericolosa operazione “politica” guidata dalla morale estemporanea.
Trump è pazzo o semplicemente cattivo? O, più probabilmente, è un egocentrico impreparato che farà di tutto per conservare il potere? Cosa scrivono i giornali americani più critici.
Un amico di Foligno, docente, ha scritto su Facebook (e noi – col suo consenso – riproponiamo):
Il linguaggio politicamente corretto sta diventando un linguaggio ipocritamente omologato.
Anche la Svezia quasi travolta dal populismo, mentre l’ombra inquietante di Bannon ci dichiara sostanzialmente guerra.
I giornali e la televisione ci hanno portato a credere che questa sia stata l’Estate degli stupri. È stato così? Leggiamo i dati prima di pronunciarci.
La morte di Emmanuel a Fermo ha scosso un po’ più del solito la coscienza di molti italiani ma non preoccupatevi, passerà presto. Siamo tutti razionalmente consapevoli che in una società sempre più aperta occorre imparare a convivere, ma grattando un pochino sotto la patina politicamente corretta della nostra rappresentazione ufficiale del mondo, beh, diciamolo… non siamo razzisti ma non vogliamo mica mescolarci troppo!
Due indicatori: esplode l’epidemia di Ebola in Africa e i giornali hanno punte di panico solo fino a quando non diventa chiaro che da noi non sarebbe successo nulla e degli oltre 10.000 deceduti africani (a Marzo 2015) non ci importa; lo stesso volontario italiano contagiato e curato in Italia ha fatto notizia lì per lì, fin quando stavamo a vedere se le nostre strutture sanitarie tenevano, poi ce lo siamo dimenticati fino a Natale quando, tutti più buoni, abbiamo seguito la sua conferenza stampa di guarigione. Poco fa poi c’è stato il terribile attentato a Parigi, con i palinsesti zeppi del sangue parigino. Di quello dei 2.000 ammazzati da Boko Haram negli stessi giorni solo tardivi trafiletti con taglio basso. Non vorrei essere troppo cinico, ma dell’Africa non ce ne importa un fico secco. Ci preoccupano i barconi pieni di gente nera che arrivano da noi perché disturbano e – complice l’inettitudine istituzionale e una legislazione discutibile – creano oggettivi problemi (ma non quelli urlati da Salvini), ci preoccupano i disordini islamisti che ci impediscono di andare in vacanza a Sharm el-Sheik (ma adesso ci pensa il nuovo regime militare egiziano a sistemare le cose!) ma per il resto, siamo sinceri, ci importa qualcosa dell’Africa?