Cerco di essere realista e di accettare che tutti i leader politici dicano qualche bugia. O meglio: non le balle colossali ampiamente documentate di Grillo o quelle ormai ripetute fino alla noia da Berlusconi, e neppure quelle, oggettivamente più modeste ma patetiche, di esponenti della sinistra; diciamo che ritengo accettabile qualche mezza verità, qualche eccesso descrittivo, qualche conveniente imprecisione… Il politico non sempre conosce perfettamente ciò di cui parla, a volte è anche in difficoltà a doversi comunque esprimere su qualunque argomento e, quel che più conta, deve far apparire la sua parte come la migliore e più saggia a scapito degli avversari. Specie in vista delle elezioni (cioè quasi sempre, almeno in Italia). Ma solo un popolo di idioti prende per oro colato ogni parola del proprio leader, esattamente così come l’ha detta, senza operare un minimo (dico: UN MINIMO) di senso critico.
Non molto tempo fa, qui su Hic Rodus, abbiamo visto per esempio come il continuo allarmismo sui suicidi per ragioni economiche fosse assolutamente privo di fondamento, e che le forze politiche che alimentano questa favola si comportino da sciacalli soffiando sul fuoco dell’emotività e dell’esasperazione di persone (prossimi elettori) che non perdono tempo a documentarsi e prendono per buono lo slogan, per esempio, di “Equitalia assassina”. Di slogan pericolosi ce ne sono altri. Parecchi. Parole d’ordine che giocano sull’emotività, sull’istintualità, sull’egoismo e fondamentalmente sulla paura (paura di perdere il lavoro, paura di ammalarsi, paura dell’incertezza…). Oggi ve ne presento un altro che mi pare unire due eccessi: di stupidità e di cinismo. Quello fatto proprio da Salvini, leader della Lega, contro gli immigrati. Dice Salvini:
Chiedete ai medici chi porta la scabbia e la tubercolosi. Non vengono dalla Svizzera, ma dall’Africa. In Africa c’è un sistema sanitario più arretrato. Ma queste malattie arrivano qui, basta consultare un medico da Milano a Taranto. E c’è anche l’Ebola, che è nel centro dell’Africa e speriamo non arrivi (dall’Huffington Post del 6 Maggio 2014)
Poi Salvini fa l’accostamento immigrati = stupri (sulla sua pagina Facebook l’8 Ottobre) che ci sta sempre bene, e avanti di questo passo, non c’è bisogno che vi riassuma la sua posizione continuamente ripetuta (pochi giorni fa a Tango era la tubercolosi…). Come potete immaginare, nella tradizione di HR, vi mostro adesso qualche dato sugli immigrati; so che Salvini non legge HR, e certamente nessuno dei suoi elettori più entusiasti ma… hai visto mai?
Nessuno può portare l’Ebola in Padania, e neppure a Lampedusa. L’Ebola è una malattia pericolosissima, con alto tasso di mortalità che ha però due prerogative: un periodo di incubazione brevissimo (mediamente 5-10 giorni) e una trasmissione solo per contatto (non per vie aeree). Le epidemie si sviluppano periodicamente come rapidamente scompaiono, in Africa centrale, favorite dall’ignoranza della popolazione circa le modalità di contagio e le scarse condizioni igieniche degli stessi ospedali locali. Pensare che dai villaggi dove l’Ebola è endemica persone contagiate possano arrivare in Nord Africa, imbarcarsi, arrivare in Italia, sopravvivendo alla malattia e contagiare la nazione, come visto in film apocalittici, è francamente irrealistico.
Gli immigrati sono più sani degli italiani e si ammalano a causa nostra. Diversamente da quanto afferma il Salvini-pensiero gli immigrati sono mediamente più sani degli italiani come numerosi rapporti confermano. All’arrivo. Prendiamo per esempio l’ultimo Rapporto 2013 del SIMM – Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (Salvini diceva di chiedere ai medici, no?) basato su dati Istat. Dice il Rapporto:
L’indagine condotta dall’Istat conferma che i cittadini stranieri godono, mediamente, di migliori condizioni di salute rispetto agli italiani, ma si trovano spesso a dover affrontare problemi di accesso ai servizi sanitari, per la presenza di ostacoli di natura linguistica e burocratica.
Medici senza frontiere ha svolto un’indagine diretta sugli immigrati impiegati in lavori agricoli al Sud (dal significativo titolo Una stagione all’Inferno) visitando 643 immigrati per il 90% irregolari (e quindi senza tutele). Il rapporto descrive chiaramente le precarie condizioni lavorative e igieniche alle quali cui sono costretti, e denuncia le patologie contratte in stretta correlazione con tali cause. Non l’Ebola paventata da Salvini ma patologie osteomuscolari per gli sforzi del lavoro agricolo, dermatologiche per le condizioni igieniche precarie qui in Italia, pneumologiche per le condizioni abitative e così via. Il vero problema per gli immigrati è l’accesso al servizio sanitario nazionale, difficile per gli immigrati regolari e quasi impossibile per gli irregolari, come spiega bene Sara Giunti in un suo lavoro sintetico ma chiaro che vi invito a leggere.
Però di immigrati sono delinquenti e stupratori seriali, no? Dai dati non si direbbe. Effettivamente la presenza di stranieri nelle carceri italiane è molto alta e in crescita (36% dei detenuti nel 2012 rispetto al 29% del 2000) ma occorre fare lo sforzo per capire, prima eventualmente di condannare:
- nel decennio fra i due censimenti (2001-2011) gli stranieri in Italia sono triplicati di numero (non così i reati degli immigrati nell’analogo intervallo di tempo citato sopra);
- i reati prevalenti sono poi quelli della manovalanza criminale, quella molto visibile e poco remunerativa che si sviluppa per strada, come segnala l’ultimo rapporto Caritas, pag. 22;
- dallo stesso rapporto apprendiamo come il principale reato sia la violazione della Legge Bossi-Fini, recentemente depenalizzata con evidente conseguenze sul piano carcerario;
- infine tutti i principali osservatori segnalano come gli stranieri delinquono prevalentemente in condizioni di irregolarità e a causa della condizione di irregolarità:
gli irregolari rappresentano l’80% degli immigrati coinvolti in attività criminali, mentre la loro quota sul totale degli stranieri residenti è molto al di sotto del 20%. Insomma, la probabilità di commettere crimini per gli stranieri irregolari è pari a 16 volte quella dei regolari (Fonte).
E in confronto con l’Europa? Siamo indubbiamente diventati un Paese di forte immigrazione (la posizione geografica è quella e non possiamo cambiarla) ma siamo ancora i quarti come immigrazione annuale dopo Regno Unito, Germania, Spagna e non lontanissimi dalla Francia. E per restare sui reati sì, l’Italia ha un maggior numero di detenuti stranieri rispetto agli altri Paesi, ma poiché non sarà l’uso smodato della pizza o il sole cocente d’Agosto a far delinquere di più gli stranieri dobbiamo spiegarci il fatto con la figura qui sopra, che ci mostra come le carceri siano piene di irregolari che hanno infranto la Bossi-Fini e – dopo la prostituzione – di stranieri implicati in questioni di droghe, che non significa necessariamente pericolosi pusher visto che la legge Fini (sempre lui) – Giovanardi ha fatto un’enormità di danni (anche agli italiani) come spiegherò in un prossimo post. Una questione di leggi scioccamente repressive che ingolfa i tribunali e intasa le carceri, ed è ovvio che i primi a incappare in questo sistema siano stranieri irregolari.
Nella conclusione mi guardo bene dal cantare la celebrazione del buon immigrato maltrattato dagli italiani xenofobi. Gli italiani sono anche in buona parte xenofobi così come gli stranieri sono anche in buona parte mascalzoni, e analisi più mirate ci potrebbero spiegare perché, per esempio, arrivino molti criminali dall’Est Europa, su come e perché determinati gruppi nazionali detengano il monopolio della prostituzione e così via. Intendo dire che non si possono solo leggere i dati aggregati ed esprimere giudizi frettolosi e massimalistici; dietro le persone ci sono storie. Alcune cose però a me paiono abbastanza chiare:
- gli immigrati non portano l’ebola né altre malattie e sovente si ammalano per causa nostra;
- gli immigrati che delinquono sono una minima parte del totale e, guarda caso, quelli costretti nell’irregolarità da leggi stupide nate sull’onda dell’emotività, della paura, dell’allarme sociale mantenuto ben vivo per ragioni di bassissima politica;
- il concetto di ‘clandestino’ ha a che fare con tali leggi stupide; si tratta di migranti, spesso di profughi, che cercano fortuna in Italia senza sapere di ricevere tale etichetta (giuridica, non sociologica o antropologica) che li destina già a una vita minore, spesso illegale;
- la risposta dell’Italia alle ondate migratoria è scandalosa;
- l’indifferenza dell’Europa è di cinico opportunismo.
Occorre cambiare. Occorre capire che i migranti non si fermeranno e che si tratta di persone. Occorre una politica europea (quante volte l’abbiamo sentita invocare sui più disparati argomenti?).