Il patriarca ortodosso Kyrill è un caso esemplare dei rapporti fra (tutte le) religioni e il potere. Ma non solo la religione cerca di condizionare gli individui…

Il patriarca ortodosso Kyrill è un caso esemplare dei rapporti fra (tutte le) religioni e il potere. Ma non solo la religione cerca di condizionare gli individui…
In momenti critici come questo, il moralismo produce confusione e danni enormi.
Il Papa va in tv al talk show di Fazio. Su Amazon si vende l’acqua “benedetta” di Lourdes, la confessione – causa Covid – si può fare “in terza forma” (cioè collettiva). Ovvio che i seminari restano deserti e alle funzioni religiose ci vada sempre meno gente. La religione è trascendenza e quindi mistero. La vecchia messa in latinorum biascicata dal popolo ignorante che storpiava le parole era una litanìa magica, e i preti erano figure sacre a prescindere, anche perché di quello che combinavano nelle sacrestie si mormorava a malapena, non veniva sbattuto nelle prime pagine. Senza quel mistero, senza il segreto, l’incomprensibilità del divino, l’assoluta inaccessibilità del Papa, viene meno il fondamento della religione, la sua necessità. E’ inevitabile. La contemporaneità divora i misteri, su Internet trovate facilmente ogni possibile martello concettuale e narrativo alla demolizione della fede. Il Papa si è mostrato vicino alla gente, e quindi è amato? Sì, ma è amato come uomo, come vicino di casa, tanto alla mano. Fine dell’esoterismo, del timore verso l’infinito e l’ignoto, del sacro.
Guai discutere con chi ha certezze, che si tratti di Dio, del comunismo o del Covid.
Non mi dà tanto noia chi, per criticare la laicità francese, finisce col fare il gioco degli islamisti. Mi infastidisce il testo di costoro, infarcito di fallacie, errori e preconcetti.
Il disegno di legge a firma Scalfarotto e altri vuole difendere gli omosessuali ma crea un paradosso: li espunge dalla categorie delle ‘persone’.
Vocabolario di una sconfitta: 3 – “Sinistra”, parola nobile, parola desueta o parola da rinnovare?
Quando il diritto confligge con la fede, a chi dare ragione nel rispetto dei diritti fondamentali? (Il caso della circoncisione)
Ci sono ragioni democratiche e liberali per dire “No” al velo integrale e a ciò che rappresenta. No al velo, no ai simboli religiosi divisivi, sì all’inclusione e all’uguaglianza in uno Stato laico.
Passata (alla Camera) legge sul testamento biologico, con l’ostilità usuale dei cattolici. Perché? Alle origini una concezione di democrazia poco compatibile con l’orizzonte inclusivo di uno stato liberale. (Con la mappa 24 degli articoli HR sulle ingerenze del cattolicesimo in Italia)
Permettetemi una dichiarazione preliminare, una sorta di excusatio non petita che chiunque abbia un po’ di dimestichezza con lo scrivere e il comunicare sa che non si deve fare, mai. In questo post tratterò comportamenti religiosi che contrastano col vivere in una comunità laica. La prima parte del post girerà intorno alla natura di questi comportamenti: sono veramente “religiosi”? Voglio dire: certe cose decisamente bizzarre le ha veramente volute Dio?
Il Freedom of Thought Report è il rapporto annuale sulla discriminazione contro gli umanisti, atei e non religiosi redatto da IHEU – International Humanistic and Ethical Union.
Con ‘secolarizzazione’ i sociologi intendono l’abbandono progressivo delle pratiche religiose a favore di concezioni, valori e stili di vita laici o, quanto meno, non condizionati da dogmi; ciò implica una minore partecipazione alle funzioni religiose e una esplicita dichiarazione di estraneità, o quanto meno di non appartenenza, alla comunità dei fedeli oppure ad alcuni suoi momenti, riti, forme espressive.
Un succedaneo delle Sentinelle in piedi, che non fanno più notizia. Adesso propongono un’ora di veglia di preghiera contro l’approvazione del DDL Cirinnà sulle unioni civili, in discussione dal 26 al 30 di Gennaio. E allora, fino al 30 di Gennaio, vai di preghiere. Tutte le informazioni sul sito Un’ora di guardia. Il proclama parla chiaro:
Se tanti piccoli (e crescenti) indizi cominciano ad essere una prova, allora stiamo assistendo a un giro di boa epocale nella Chiesa cattolica. Un giro di boa che impiegherà tempo per essere ultimato, che non sarà privo di contraddizioni e colpi di coda, che probabilmente vedrà il permanere di residui del vecchio assieme a forme – che si intravvedono – del nuovo.