La repressione degli uiguri, quella dei tibetani, dei ceceni, dei curdi e di decine di altre minoranze nel mondo. E noi possiamo fare veramente poco.

– Europa ed Euro;
– Guerre nel mondo;
– Diplomazia;
– Qualunque reportage o discussione su paesi esteri (p.es. La Russia di Putin…).
La repressione degli uiguri, quella dei tibetani, dei ceceni, dei curdi e di decine di altre minoranze nel mondo. E noi possiamo fare veramente poco.
Il futuro, il potere, la società che verrà. Una guida per l’ultima generazione prima dello shutdown.
Diamoci una mossa allora, perché siamo diventati i campioni del mondo della politica estera fatta a chiacchiere e fotografie auto-celebrative su Instagram. Così sta andando in Libia (dove non abbiamo determinato nessuno dei fatti rilevanti degli ultimi anni) e così sta andando più in generale nell’intero Mediterraneo, che peraltro conosce un interessamento turco, russo, cinese e arabo che ne sta profondamente cambiando le dinamiche sotto ogni profilo. (Roberto Arditti, trattando la questione Regeni e rapporti con l’Egitto, sull’HuffPost)
Trump è pazzo o semplicemente cattivo? O, più probabilmente, è un egocentrico impreparato che farà di tutto per conservare il potere? Cosa scrivono i giornali americani più critici.
Mentre l’Occidente piange ipocritamente per la repressione ad Hong Kong, le strategie di Cina e Usa convergono verso un punto di non ritorno. Ma i giochi potrebbero essere tutti già fatti.
La corsa verso il vaccino ci vede fuori gioco. Ed esposti al bullismo di altri paesi.
Evviva, Silvia Romano è tornata sana e salva. Approfittiamone per guardare un attimo dietro le quinte della cooperazione internazionale.
In Russia va tutto bene. Fin troppo bene, cominciano a mormorare un po’ tutti…
Non ho problemi a definire il ministro Luigi Di Maio il meno adeguato a occupare quello scranno. E’ una mia opinione personale e aggiungo che, in fin dei conti, il problema non è neppure la sua impreparazione quanto l’assenza di una politica estera che si traduce in assenza di una strategia di difesa. In tutti gli scenari internazionali, non si capisce mai da quale parte penda l’Italia. Non sappiamo chi sono i nostri alleati e dunque non sappiamo neppure chi sono i nostri nemici (gen. Marco Bertolini, già capo di Stato Maggiore del comando Isaf in Afghanistan, sul Foglio dell'8 gen 2020)
Nessuno può governare la complessità sociale a livello globale. Ciascuno di noi non può che attendere, impotente, ciò che accadrà, che sia un asteroide, un terrorista islamico o Rita Pavone al festival.
L’imminente conflitto turco-curdo mostra – se solo lo si vuol vedere – la diversa prospettiva geopolitica che dovrebbe animare l’Europa.
Alle origini della drammatica crisi in Venezuela; dallo sterile consociativismo degli anni ’60 e ’80 al populismo chavista.
Dolce e Gabbana, ovvero: della presunzione del genio italico e di come non capire l’ABC della comunicazione interculturale.
La disinformazione sui Social è ormai un’attività professionale con le caratteristiche di una campagna militare. Ecco dove sono le “armate” meglio attrezzate.