Siamo il frutto di una quantità inimmaginabile di vincoli, condizioni, accidenti… ma abbiamo la possibilità di riflettere su questo e dare un indirizzo alla nostra vita.

Siamo il frutto di una quantità inimmaginabile di vincoli, condizioni, accidenti… ma abbiamo la possibilità di riflettere su questo e dare un indirizzo alla nostra vita.
Discutere di Intelligenza Artificiale mi porta a ragionare sul senso della vita, sulla conoscibilità del mondo, e inevitabilmente sul senso del vivere collettivo e della democrazia.
Prima o poi lo dovremo capire: la Democrazia in cui crediamo è una favola per bambini…
C’è una perversa eterogenesi nei risultati quotidiani, a livello di senso comune, di visione del mondo del cittadino medio, causata dall’enorme complessità sociale contemporanea, e questa eterogenesi si traduce nella complessiva inconsapevolezza in merito alle conseguenze pratiche (pratiche!) degli atti compiuti o non compiuti dai governanti (non solo da loro, ovvio). L’isolamento crescente che il governo Meloni (e Meloni in quanto premier) sta subendo a livello internazionale, è questione che potrebbe non essere chiaramente considerata e valutata nelle conseguenze. Anzi, probabilmente qualcuno pensa “Che si fotta Macron!”, oppure il classico “Tanti nemici, tanto onore” (per il “Noi tireremo diritto” occorre aspettare qualche mese…). Sempre su quest’onda, probabilmente moltissimi italiani hanno dimenticato il ruolo preminente che il governo Draghi (e Draghi in quanto premier) ha avuto per un brevissimo momento in Europa, e anche qui gli antipatizzanti draghiani avranno fatto spallucce anche all’epoca. Essere isolati, essere considerati inaffidabili, vuole dire non contare; non contare significa subire le decisioni di Bruxelles, della BCE, di Washington, di Pechino, della Libia, di Erdogan, di tutti, perché tutti sanno che non contiamo nulla, che siamo buoni solo a parlare e – spesso – straparlare, senza riuscire a costruire uno straccio di visione di medio raggio del ruolo che l’Italia dovrebbe avere nel mondo. Ma mica per avere una medaglietta da appuntarsi sul petto… Semplicemente per difendere gli interessi italiani. Non a parole.
Abbiamo un problema: governare nel mondo contemporaneo occidentale è pressoché impossibile, e non solo per la destra.
L’individuo è composto da molteplici Ego, non necessariamente coerenti, che mutano velocemente col tempo. Difficile farne una descrizione precisa.
Avviamo la nostra indagine sui modi attraverso i quali è possibile conoscere i comportamenti degli individui. Oggi: complessità individuale, caos e fluire storico.
Come ai tempi del Covid, col suo codazzo di esperti, oggi subiamo lo straparlare sulla guerra di intellettuali che hanno dimenticato il loro ruolo sociale.
Una bellissima riflessione di Alessandro Barbano, che dovete assolutamente leggere, su una declinazione del relativismo come soggettivismo, non immune (anzi: inevitabilmente predisposto) all’errore e al conflitto.
Chi sono stati i grandi intellettuali italiani del Novecento? Un impietoso paragone con l’attualità.
L’ultima balla scoperta casualmente è che gli antichi romani erano in realtà africani, e le loro sibille fondarono il Vaticano. Un delirio. Dietro il quale c’è un disegno, pericoloso.
Se mai è esistita, oggi l’opinione pubblica è morta. E’ morta cioè la capacità e possibilità, per il popolo informato, di giudicare il ceto politico e l’efficacia delle azioni politiche.
Il mondo è governato da mediocri quando va bene e da furfanti quando va male. Ma non possiamo evitare un governo e un centro decisionale. Un’aporia insolubile
Non c’è categoria che non lamenti di essere stata dimenticata dal governo. Per forza: questo accade perché mancano politiche strategiche e strutturali.
Si continua a straparlare, anche in margine alle risoluzioni per contrastare il virus, di libertà, con evidente riferimento a un concetto settecentesco e irreale. Quella libertà è morta, assieme alle democrazie occidentali, e il futuro prossimo venturo sarà molto diverso da come ve lo immaginate…