Zingaretti tira un sospiro di sollievo, i 5 Stelle esultano per il referendum, la spallata non c’è stata e il governo durerà. Guardiamo però oltre la nebbia…

Zingaretti tira un sospiro di sollievo, i 5 Stelle esultano per il referendum, la spallata non c’è stata e il governo durerà. Guardiamo però oltre la nebbia…
Risultati referendari ed elettorali. La democrazia avrebbe vinto?
E’ tutto così assurdo. Si va di corsa verso la vittoria dei Sì, verso la perdita del governo di altre regioni, verso l’assenza di riforme, senza un’idea… Ma dove stiamo andando?
Walter Ricciardi, ordinario d’Igiene, va in televisione e dice che la scarsa cautela di quest’ultimo mese ha fatto salire il numero dei contagiati che, se dovesse continuare, metterebbe a rischio riapertura delle scuole e votazioni di fine settembre. Giovanni Toti, di cui si sa solo che “compie gli studi alla facoltà di Scienze Politiche” (quindi non è laureato, giusto? Se no la sua bio nel sito web della Regione da lui presieduta scriveva “Si laurea in…”, corretto?, difatti si qualifica ‘giornalista’, che in Italia è una tacca più su di arrotino), ex socialista, ex Forza Italia, ammiccando selvaggiamente ai populisti che vogliono votare e pensano che il virus sia una diabolica cospirazione di Conte per mantenere il potere, scrive un tweet così formulato:
Perché l’importante, in Italia, è essere eletti da qualche parte, nominati in qualche reality, seguiti da un numero certificato di follower. La carriera scientifica, che non è elettiva e proprio per questo è ultra-democratica, che si fonda sull’oscura fatica, sullo studio, sulla revisione dei pari, sulla costante valutazione dei risultati, non conta un cavolo. Devi dire qualcosa sul virus? Prima fatti eleggere! Se poi pretendi di parlare lo stesso, cane rognoso, sei con tutta evidenza un eversore, perché dici una cosa che a me, eletto, già amico fedele dell’Unto, non sta bene. E mentre tu sei uno qualunque con uno straccio di laurea che sappiamo tutti, in fondo, che non conta nulla, IO sono stato eletto dal popolo, e per la proprietà transitiva IO sono il popolo. P.S. Lettori liguri: se non siete stati eletti almeno presidenti della bocciofila, non potete commentare questo post!
Sia chiaro: ho tirato anch’io un sospiro di sollievo vedendo i risultati in Emilia Romagna. Poi ho alzato lo sguardo e mi è tornata la depressione (un post non trionfalistico)
La posta in gioco è ben più alta del solo governo regionale.
Calabria. Non basta un brav’uomo per cambiare un’organizzazione incancrenita in decenni. Questa è solo una trovata populista e di corto respiro.
Sono troppo duro nel mio giudizio verso Zingaretti e il PD? Mi dispiace, ma temo di no. Questo PD e questo segretario non andranno lontani…
La sconfitta umbra evidenzia l’incapacità d’analisi della sinistra riformista e il fallimento della sua pentastellizzazione.
Correre a votare i populisti a 5 Stelle per fare diga contro i populisti salviniani, è come volere spegnere il fuoco con taniche di benzina.
L’offerta umbra per il voto del 27 ottobre (rinnovo del Consiglio regionale) ha il sapore stravagante e gioioso dei Village People, di Grease, dell’indecenza appena nascosta sotto una patina di smarrimento epocale. Sono lieto di […]
Quasi chiuso l’accordo PD-5Stelle per le regionali umbre. Chiusa anche ogni possibilità che io li voti.
Come sempre le elezioni amministrative assumono un forte valore politico. Queste regionali non fanno eccezione e sono state segnate da due elementi esterni che solo in piccola parte hanno avuto a che fare coi temi locali ma che sono entrati a piedi uniti nel dibattito e quindi nella scelta degli elettori: i temi lepenisti cavalcati da Salvini, e in particolare la questione degli immigrati e dei Rom, e gli impresentabili che con l’inclusione di De Luca hanno dato una spallata notevole al segretario PD, forse la più forte, forse la più autentica spallata da quando Renzi regna.
Premetto che Vincenzo De Luca non mi è mai stato “simpatico”, nonostante goda, soprattutto fra i suoi concittadini fama di ottimo amministratore: non mi sono mai piaciuti i suoi modi ed i suoi toni.
E francamente avrei preferito un candidato diverso in Campania.
Detto ciò nei commenti che imperversano sulla vicenda vedo scritte e dette molte cose che, semplicemente, non corrispondono alla realtà.