Stupefacente il penoso flirt che parte del PD cerca ancora di avere col M5S. E non si può sperare in un ravvedimento.

Stupefacente il penoso flirt che parte del PD cerca ancora di avere col M5S. E non si può sperare in un ravvedimento.
La crisi di governo non è una crisi politica. Non ha nulla di “politico”, semmai di culturale, antropologico, patologico…
DI Maio ha compiuto un percorso ed è arrivato a una scelta personale che avrà conseguenze. E conseguenze di conseguenze…
Il declino di Salvini e Conte è emblematico di un modo spregiudicato, populista e casuale di intendere la politica. Purtroppo, all’orizzonte, non si vede molto altro.
I Rapporti Inapp e Caritas dimostrano inequivocabilmente il fallimento del Reddito di Cittadinanza, ma Conte lo brandisce come una bandiera identitaria ribadendo il carattere populista del Movimento.
Clamorosa confessione di Grillo: ci ha sempre presi per il culo, consapevolmente e ripetutamente.
Veridico resoconto della conferenza stampa di un noto uomo politico, ieri, con gli antecedenti e gli accidenti del caso.
Cerco disperatamente notizie politiche. E invece trovo solo rappresentazioni meschine di personaggi problematici.
Zingaretti scappa. Comunque finisca, il suo bilancio è pessimo e mostra di essere stato uno dei peggiori leader politici degli ultimi anni.
Grandi manovre nel M5S per nominare Conte capo politico. Certamente l’ometto giusto nel partitino giusto.
Perché Renzi sostiene Draghi, e perché c’è poco da stare tranquilli.
Arriva Draghi. Non vi piace? Lo capisco, ma forse potevate pensarci prima…
Non ci sono vere ragioni politiche alla crisi di governo in atto. Il fatto è che non c’è nulla di politico, da anni, nel panorama italiano, ma solo un simulacro, una farsa.
Renzi attacca il piano per il Recovery Fund per cogliere due piccioni con una fava: indebolire Conte e alimentare spesa pubblica “buona” (per lui). Quello che serve al paese è però ben altro.
D’Alema afferma che non c’è alternativa all’attuale governo. E il fatto che abbia ragione deve preoccuparci.