Ricordiamoci come siamo arrivati qui

Mentre restiamo appesi alle decisioni dei politici più imbecilli e improvvisati del pianeta, per capire se Draghi farà un nuovo governo e impedirà all’Italia di farsi troppo male, quando schianteremo dal precipizio in cui siamo caduti (perché stiamo già precipitando, e ci faremo molto ma molto male in ogni caso), vorrei cercare di capire come siamo finiti in questa situazione, che se fosse toccata ai francesi, o agli spagnoli, o ai predestinati greci, ci farebbe anche ridere (di loro, della loro stoltezza), ma essendo toccata a noi ci dovrebbe fare pensare. Perché sarebbe difficile anche per Marco Rizzo sostenere che stiamo così per colpa della BCE, di Soros e dei poteri forti e quindi, accidenti a noi!, dovremmo pur prendere uno specchio e interrogarci. 

Partiamo dalla pandemia, ovviamente. Se prendiamo un qualunque database aggiornato sull’andamento della crisi Covid nel mondo (io ho usato questo), vediamo che l’Italia è al 6° posto di questa non invidiabile classifica per numero di morti (7° nel computo dei morti per milione di abitanti); al 5° come numero totale dei ricoverati; 8° come numero complessivo di casi. Per ragioni legate all’estrema differenza delle nazioni in lista la situazione è in realtà ancora più grave (nel numero di morti per milione di abitanti le prime due sono Gibilterra e San Marino, proprio perché su piccoli numeri basta un focolaio locale per fare schizzare i dati di queste micro nazioni). 

Bene: vi ricordate la sbronza estiva, quando gonfiavamo il petto perché eravamo considerati fra i migliori del mondo nella reazione sanitaria? Cosa sarebbe successo, in questi sei mesi, per ribaltare la situazione? Perché i numeri sono questi, e sono indiscutibili, quindi prendendo per buono il sollievo della scorsa estate qualcosa deve essere andato maledettamente storto nella gestione della pandemia: e tale gestione fa capo a due Enti: il Ministro della Salute Speranza da una parte, troppo frettolosamente ritenuto bravo, o bravino, o quanto meno decente (e va aggiunto, da questa parte, il commissario Arcuri), e gli incredibilmente censurabili sedicenti “governatori” delle Regioni italiane (quali più e quali meno) dall’altra. Il balletto delle Regioni colorate di questi mesi, del tira e molla, delle polemiche completamente false per strappare mezzo punto di consenso nei sondaggi e via discorrendo, rendono le autorità sanitarie del Paese, centrali e regionali, in parte almeno responsabili dei morti e delle sofferenze di questi mesi. Non dimentichiamocelo.

Se aggiungiamo il doloroso capitolo economico e finanziario, come sanno anche i bambini siamo messi male, ma proprio male. Condividere il pianto con la gran parte del pianeta non deve consolare. La vulgata giornalistica ci parla di ristoratori e baristi (che sono indiscutibilmente importanti, perché sono famiglie allo stremo anche loro, col loro indotto), ma la situazione è enormemente più ampia ed estesa se la Banca mondiale ha stimato che la pandemia da Covid-19 ha dato vita ad una delle peggiori recessioni economiche dal 1870, portando con sé un drammatico aumento dei livelli di povertà. L’economia mondiale ha subito alla fine del 2020 un preoccupante calo del PIL di livelli drammatici mentre nel 2019 il commercio internazionale era cresciuto dell’1,1%, (fonte; raccomando anche la lettura di questo articolo di Lettieri e Raimondi). Ora: non siamo i peggiori al mondo, ma sicuramente siamo in cima alle classifiche anche in tema di perdita di PIL (fonte) e di disavanzo (fonte) e di debito (fonte) e di quello che volete prendere come indicatore. 

Anche qui dobbiamo fare un ragionamento in qualche modo distaccato: non partivamo certo con dei bei numeri anche prima della pandemia, e prima del governicchio Conte bis; la finanza allegra italiana, la spesa pubblica a debito, lo spreco sistematico, accanto a una struttura industriale fragile, hanno origini antiche. Ma non è che questo ci rassicuri e ci autorizzi a far spallucce: quando mettiamo mano al disastro? Saranno sempre quelli che verranno dopo, perché i sacrifici non premiano politicamente? Direte: non è certo in epoca emergenziale che si possono proporre sacrifici; vi rispondo: siamo sempre in emergenza, e lo siamo anche perché non mettiamo mai mano ai problemi strutturali. Un conto è investire in sanità per salvare vite, fosse pure a debito; un conto è sostenere il reddito di chi si trova per strada a causa del Covid, fosse pure a debito… Ma altra cosa è non avere alcuna idea di cosa fare (intanto che si mettono pezze temporanee alla situazione), fare ammuina col Recovery Plan, rifiutare il Mes. Non dimentichiamocelo.

Adesso apriamo la pagina politica, anche se controvoglia. Ma il signor Conte e i suoi alleati, in primis i miracolati con 5 immeritate stelle, cosa hanno fatto in questi quasi tre anni (il governo Conte 1 si è insediato il 1° giugno 2018)? Ma ci ricordiamo le sceneggiate salviniane contro i migranti, tutte debitamente ingoiate da Giuseppi e da Di Maio e da Grillo? Il totale fallimento delle politiche del lavoro come impostate dai grillini (con accozzaglia di navigator che non sappiamo dove mettere e di strapagato amichetto di Di Maio all’Anpal)? Della riforma elettorale che giurin giurello dovevano emanare prima della stolta riduzione dei parlamentari, nulla da dire? Dell’assicurazione di Zingaretti che mai si sarebbe seduto al governo coi grillini, ma poi – cosa ci volete fare? – la Storia l’ha chiamato al Dovere per salvare la Patria dalle Destre (spero di avere messo tutte le maiuscole di rispetto in tutti i sostantivi rispettabili), nulla da dire? Sul ruolo di questa sinistra, o centro-sinistra che dir si voglia – suvvia, senza ridere! – vogliamo parlare? Una sinistra rimasta senza padri e senza madri capace solo di ripetere all’infinito vuoti cliché, frasette stantie, macchiette che vorrebbero essere sprezzanti per indicare gli avversari (degni discendenti dalla pornolalìa di Grillo); in questi giorni leggo con depressione crescente gli editoriali di Norma Rangeri sul manifesto e piango, pensando a quello che scrivevano, e come lo scrivevano, Castellina e Rossanda! Non dimentichiamocelo.

Allora, cari amici di qualunque parte politica, ci sono solo due possibilità: o vedete il problema o ne siete parte. Perché i piagnistei su Draghi, il tecnico voluto dai poteri forti per ammazzare l’Italia, è falso, disinformato, stupido, ideologico, da non prendere in alcuna considerazione. Ma anche qualora – con concetti appena un po’ meno primitivi e migliore argomentazione – alcuni elementi di preoccupazione ci fossero, ragioniamo: la preoccupazione è dovuta a Draghi, o al disastro che si chiede a Draghi di rimediare? Dov’era la sinistra? O più moderatamente: dov’erano i moderati, liberali, centristi? Il PD come diavolo ha fatto a finire in cacca e a mettere un insulso Zingaretti a capo distruggendo definitivamente qualunque processo riformista? Dov’erano gli intellettuali, almeno di un paio di spanne superiori a Norma Rangieri intendo, capaci di indicare una strada? Dov’erano gli imprenditori coraggiosi (non come i noti “capitani”) capaci di resistere in modo intelligente e non parassitario, dov’era uno Stato moderno ed efficiente capace di sostenere l’impresa senza sussidiarsi? Dove una scuola (a tutti i livelli, dalla Ministra imitatrice della Guzzanti ai dirigenti scolastici paurosissimi) capace di assumersi responsabilità con intelligenza? Dove le mai troppo biasimate “parti sociali”, per una volta non accecate dagli interessi particolari e capaci quindi di dare una mano al Paese?

Non c’erano.

Non ci sono.

Non dimentichiamocelo.

Al loro posto è arrivato Draghi che – se non verrà impallinato nelle prossime ore –  farà quello che potrà. Che sarà pochissimo, perché si troverà quel Parlamento, quel Paese, quei sindacati, quegli imprenditori, quelle famiglie. Non è che Draghi abbia la bacchetta magica. Se va bene, ma proprio bene, conterrà il disastro, che significa che il suo governo, più competente, salverà qualche vita, qualche azienda, qualche giovane.

Enormemente di più di quello hanno fatto, e che potevano continuare a fare, Conte, Di Maio, Zingaretti e Renzi.