Napoli e la Campania sono un’anomalia, o riflettono una realtà nazionale?

Napoli e la Campania sono un’anomalia, o riflettono una realtà nazionale?
Sopraffatti dal coronavirus non pensiamo più ad altro: cosa succede in Libia? Si ricandiderà Trump? Ma, soprattutto: che fine ha fatto Greta Thunberg?
Mi sono un po’ stufato delle critiche generiche, stereotipate, non argomentate. Certo che c’è molto da criticare, ma solo in modo serio, se no fa solo danni.
L’idea di imporre per legge di controllare la carta d’identità quando si crea un account Social è tecnicamente sbagliata, ma le critiche ignorano che il problema che tenta di risolvere è reale.
Torniamo sul tema di Internet e dei suoi eventuali controlli: sarebbe giusto porre dei limiti? E’ giusto controllare gli utenti per evitare abusi?
I tempi sono maturi per imporre l’identificabilità di chi accede ai Social. Non solo è possibile, ma potenzialmente è anche economicamente proficuo.
L’enorme quantità di materiale violento, offensivo o illecito prodotto ogni giorno obbliga Facebook e gli altri Social ad avere moderatori che rischiano gravi ripercussioni psichiche.
Questa e altre evidenze ci dovrebbero convincere a istituire contromisure che colpiscano direttamente l’identità digitale di troll e criminali.
La disinformazione sui Social è ormai un’attività professionale con le caratteristiche di una campagna militare. Ecco dove sono le “armate” meglio attrezzate.
Il mondo dei bufalari e dei mestatori di verità ha avuto una preoccupante evoluzione.
La crescita esponenziale delle bufale e dei falsi, anche giornalistici, pone una domanda drammatica sul futuro della comunicazione, politica e non solo.
Le urla, gli insulti, poi le aggressioni… a quando i primi morti della guerra civile in Italia?
Post verità e fake news. Un problema globale che mina la democrazia occidentale. Un’analisi a partire da un recente articolo sul NYT