Che fine ha fatto Greta Thunberg?

Un effetto diretto del coronavirus con tutto l’ambaradan (il lockdown, i morti, le proiezioni dei matematici, fare causa alla Cina, etc.) è che sono scomparsi gli argomenti che tenevano in ostaggio una larga parte dell’opinione pubblica. Il virus ha occupato il 99% della nostra attenzione e questo è in piccola parte un bene, e in qualche altra parte un male. 

Il virus ha creato una potentissima discontinuità, subitanea e universale, e quindi una criticità (non il lento mutare di un’opinione diffusa, per capirci, ma l’improvviso emergere di un tema cha ha catalizzato l’attenzione di tutti, nello stesso momento e in tutto il mondo). Uno stupendo caso di studio per gli esperti di comunicazione che potranno esercitarsi, per esempio, sul fatto che Salvini è praticamente scomparso dalla televisione e dai quotidiani con una veloce e disastrosa discesa nei sondaggi. Prima lezione appresa: i populisti vivono di allarmi, di complotti, di nemici esterni da additare, di notizie false diffuse ad arte, di improbabili soluzioni salvifiche solo da loro proposte e via discorrendo; il cittadino più o meno ben pasciuto, mediamente incolto, ordinariamente egoista e ottuso, non può che credergli, anche perché continuamente bombardato dalle loro falsità. Se, improvvisamente, tutti distolgono lo sguardo dalla Bestia per guardare altrove, per esempio al virus, la fitta trama di bugie, insulti, paure, bullismo da costoro costruita non permane nell’aria ma si dissolve, con la velocità… di un virus. Seconda lezione appresa: guarda un po’, vuoi vedere che la materia con la quale è costruita la comunicazione falsa e malvagia non è la medesima con la quale si costruiscono conoscenze, competenze, valori sociali condivisi? Il catastrofico declino (nei sondaggi) della destra lepenista italiana ci mostra esattamente questo, che è un bene: togli l’acqua (la visibilità) al mostro populista, sovranista, fascista, e lui scomparirà, come un brutto sogno al risveglio (insomma no, non è che scompare: Salvini è ancora lì, è ancora pericoloso e desideroso di rivincita, ma leggete la “Terza lezione appresa”, che forse abbiamo un antidoto). Terza lezione appresa: ciò significa che una quota rilevante del successo di Salvini (e Meloni, e Grillo e la sua banda – che però vanno trattati a parte) siamo noi: il cattivo giornalismo che dà loro spazio senza reale contraddittorio, noi che guardiamo quelle trasmissioni e leggiamo quei giornali, in un circolo vizioso per il quale più noi fruiamo di quel prodotto più ci viene propinato, e più ci viene propinato e più ne fruiamo; e il lepenismo cresce nei sondaggi, Salvini si ingrassa e rigurgiti di neo-fascismo manganellatore fanno capolino nelle nostre strade. Poiché ai cattivi giornalisti non si insegna più niente, siamo noi cittadini, nel nostro ruolo fondamentale e democratico di opinione pubblica, che dobbiamo addestrarci a comportamenti critici: smettere di guardare i talk show, per esempio; leggere più quotidiani, e sempre, tutti, criticamente (e, per chi può, leggere qualche foglio straniero); prestare un’attenzione adamantina ai social e a quello che leggiamo nei social. Quarta lezione appresa: in realtà è più una controprova della terza; anche i 5 Stelle sono populisti, e a lungo sono stati antieuropeisti, sovranisti, complottisti eccetera (e una buona fetta di loro lo è tuttora). Ma come i pifferi di montagna, andarono per aprire il Parlamento come una scatoletta e finirono coll’istituzionalizzarsi; nessun blog è probabilmente critico da sempre con i 5 Stelle come Hic Rhodus, e il nostro parere non è cambiato di una virgola, ma registriamo come le responsabilità governative – sia pure assunte coltivando figuracce e proponendo leggi discutibili – li ha cambiati e di molto, specie col Conte 2 e il virus dove, guarda caso, hanno ricominciato a guadagnare un po’ dei consensi perduti.

Oggi la discussione è centrata sul virus, sue misure di contenimento, disastro economico conseguente e argomenti correlati: prendere o no i soldi del MES, si comporterà bene oppure no l’italiano medio con la fase 2, e le scuole riapriranno, e argomenti di questo genere. Ovviamente è normale: è la nostra salute, è la nostra vita, il futuro nostro e dei nostri figli. Va benissimo, e anche noi di Hic Rhodus abbiamo dato un discreto spazio a tali argomenti. Ma attenzione! Il mondo va avanti, e non solo per inerzia. Prima o poi l’incubo coronavirus scenderà di livello (perché avremo imparato a contenerlo, si scoprirà un vaccino o altro) e tutta l’agenda degli altri problemi tornerà sui nostri tavoli, assieme a tutti quelli maturati proprio in questa pandemia: dalla spaventosa crisi economica che ci attende al ripristino di condizioni sanitarie di eccellenza; dalla scuola alla ricerca; poi la Libia, la Turchia, Trump, i rapporti con la Cina… L’elenco è lungo e ogni singolo tema sufficiente a far tremare i polsi a un governo solido e autorevole. I polsi non tremano solo a chi non ha contezza dei propri limiti, come un Di Maio agli esteri, un’Azzolina alla Pubblica Istruzione, l’orrido Bonafede alla Giustizia manettara e via via tutti i componenti di questo gabinetto, anche se alcuni, onestamente, potrebbero anche arrivare alla sufficienza.

Credo in conclusione che mentre ci preoccupiamo del virus, dovremmo concederci quote via via maggiori di attenzione al dopo. Difficile immaginare che il Conte 2 cada e si vada a elezioni anticipate; nessuno vuole fare un regalo alla destra ancora oggi troppo forte (meno Salvini, più Meloni, alla fine il cambiamento è stato relativo), nessuno vuole buttare via l’occasione di stare lì. Ma il 2022 è vicino e non ci si può arrivare impreparati; quali sono i nuovi e diversi leader capaci di parlare un linguaggio nuovo al popolo? Di quale programma parlare? Quali le sfide prioritarie? Io credo che esattamente questo sia il momento giusto per iniziare a discuterne; tanto, il virus ha congelato tutto, no? La nostra può realmente essere una discussione non falsata dalle contingenze, non minacciata da tatticismi esterni… Discutiamo oggi di un programma per il rilancio del nostro Paese, adesso che la Bestia perde colpi, adesso che le persone sono disponibili a discutere sul futuro, adesso che nell’opacità di questo governo ben si staglierebbero le altezze di veri politici, capaci di fare veri ragionamenti. Il problema è: ce n’è qualcuno in circolazione?

Post Scriptum: Greta Thunberg sta benissimo, si è messa anche a parlare di coronavirus, come una Mannoia qualsiasi, ha donato 100.000 dollari per i bambini affetti dal coronavirus (li aveva ricevuti in premio da una fondazione danese per il suo attivismo), è oggetto di attacchi fake ridicoli ma creduti veri, come QUESTO (e si riallaccia bene a quanto scritto sopra) e il suo lavoro con la fondazione FridaysForFuture continua. Insomma, come detto: il mondo va avanti, non dimentichiamocelo!

Restiamo svegli, restiamo pronti, non omologhiamoci!