Il futuro, il potere, la società che verrà. Una guida per l’ultima generazione prima dello shutdown.

Il futuro, il potere, la società che verrà. Una guida per l’ultima generazione prima dello shutdown.
Orbán passa indubbiamente il limite costituendo la prima enclave massimalista e autoritaria dell’Unione. Ma non c’è nulla da fare, e gramo sembra essere il destino delle democrazie occidentali. Che fare?
Viviamo (spesso con scarsa consapevolezza) in un’epoca di trapasso epocale. Le sfide che ci attendono sono inimmaginabili.
Bambole sessuali dotate di un’intelligenza artificiale minima sono già in commercio e il settore è in rapido sviluppo aprendo a problemi etici e sociali considerevoli. Chi saremo noi ma, soprattutto, cosa saranno “loro”, quando l’aspetto e il comportamento di queste macchine sarà del tutto verosimilmente umano?
L’impetuoso sviluppo tecnologico sta segnando un punto di svolta nella storia umana. Proviamo a fare qualche ipotesi sul mondo che verrà (include la Mappa 23 – La scomparsa del futuro).
Siamo spaventati e confusi. La fine del tunnel ci spaventa e non comprendiamo il presente. Cinema e letteratura esprimono bene quest’ansia generalizzata che trova paradossalmente sostegno nell’impetuoso sviluppo tecnologico.
L’analisi storica mostra il costante miglioramento delle nostre vite sotto vari profili (economico, sanitario…) anche se non lo percepiamo e ci sembra che tutto vada a rotoli.
L’analisi del voto referendario ci restituisce l’immagine di una popolazione frustrata e abbandonata dalla politica.
Non volevo scrivere nulla sull’attentato di Dacca. Qui su Hic Rhodus abbiamo scritte molte pagine, dopo gli attentati che si susseguono da mesi; analisi sul jihadismo, il Daesh e i suoi sfacciati amici e correi, tutti assolutamente noti e in generale nostri “alleati”; le conseguenze geopolitiche ed economiche; la crisi del Medio Oriente, sue origini e conseguenze.
Essendomi viste 6 stagioni di Walking Dead in un paio di settimane posso dichiararmi, oltre che completamente istupidito, un esperto di zombie di medio livello, e se ci aggiungiamo la serie di Resident Evil, World War Z e naturalmente i vecchi film di Romero direi che sì, tutto sommato sono abbastanza esperto. Ho quindi capito le seguenti cose:
Astrologia a parte, che non interessa Hic Rhodus, c’è un serio filone di studi che cerca di prevedere il futuro. Una previsione probabilistica, ovviamente, basata sui dati disponibili al momento e loro proiezioni; una previsione quindi orientativa che nulla ha di deterministico.
E’ impossibile comunicare la sensazione della vita di un qualsiasi momento della propria esistenza, ciò che rende la sua verità, il suo significato, la sua essenza sottile e penetrante. E’ impossibile. Viviamo come sogniamo: soli. (Joseph Conrad, Cuore di tenebra)
Non potete non provare sconcerto verso quelli che potremmo chiamare “sfilacciamenti del mondo”: perdita di umanità, follie incontenibili, comportamenti assurdi, disimpegni imbarazzanti.
Qualche mese fa Ottonieri ci ha fatto intravvedere un futuro dominato da robot intelligenti per trattare poi alcuni problemi di etica robotica. L’articolo è interessantissimo e vi invito a (ri)leggerlo perché presenta inizialmente alcuni dati importanti. Ne fornirò qualcuno anch’io principalmente per discutere un’altra questione: quando tutto il lavoro sarà svolto dalle macchine, noi cosa faremo?
Qualche sera fa, sono andato a passare un paio d’ore a una manifestazione estiva il cui nucleo è costituito da un mercatino di libri. La manifestazione è ormai un “classico” e si ripete da decenni, ma la qualità delle proposte nel corso degli anni è purtroppo calata, e da luogo dove si trovavano interessanti pubblicazioni di editori minori si è arrivati a una prevalenza indiscussa dei remainders e dei libri a bassissimo costo. Addirittura c’erano cestoni di libri a 99 cent con la scritta “costo meno di un e-book”. Come spesso mi capita in questi casi, mi è venuto da pormi la classica domanda da nostalgico del secolo scorso: forse davvero il destino del libro è segnato?
In questo periodo non siamo certo sommersi da ragioni per essere ottimisti, e Hic Rhodus riflette a suo modo questa situazione. Tuttavia, questa volta voglio sganciarmi dalla rappresentazione della realtà che ci circonda e lasciarmi trascinare in uno scenario futuribile, quello descritto nello studio The World in 2025, pubblicato dallo ScienceWatch dalla Thomson Reuters, una grande multinazionale che, tra le altre cose, è uno dei leader nell’analisi finanziaria e nella tutela di brevetti e proprietà intellettuale. È proprio basandosi sull’analisi proiettiva dei dati relativi a brevetti e pubblicazioni scientifiche che lo ScienceWatch ha tentato di individuare le dieci grandi innovazioni che la scienza ci offrirà entro il 2025.