Sto cercando il vero e unico elemento che ci possa differenziale da un robot intelligente: ma per ora non l’ho trovato…
Sto cercando il vero e unico elemento che ci possa differenziale da un robot intelligente: ma per ora non l’ho trovato…
ChatGPT non sa valutare bene le politiche pubbliche come faccio io, ma lo fa già molto meglio di come lo fanno alcuni miei colleghi. Quale futuro per le professioni intellettuali?
Il clamore suscitato dal nuovo chatbot intelligente ChatGPT è indicativo della miopia con cui stiamo assistendo all’avanzare delle tecnologie di AI
Il futuro, il potere, la società che verrà. Una guida per l’ultima generazione prima dello shutdown.
Non possiamo costruire macchine intelligenti senza dotarle di regole etiche, ma quali? Il buon senso e l’evidenza dicono che non esistono principi etici comuni a tutto il mondo… per ora.
Perché Elon Musk, il fondatore di Tesla, SpaceX e tante altre startup, ha creato Neuralink, e perché pensa che dobbiamo diventare tutti cyborg?
Bambole sessuali dotate di un’intelligenza artificiale minima sono già in commercio e il settore è in rapido sviluppo aprendo a problemi etici e sociali considerevoli. Chi saremo noi ma, soprattutto, cosa saranno “loro”, quando l’aspetto e il comportamento di queste macchine sarà del tutto verosimilmente umano?
Se i robot sostituiranno massicciamente il lavoro umano, come cambieranno le categorie economiche? Il concetto di “valore” avrà ancora senso? Quello di “mercato”?
Siamo tutti sostituibili, ma poi? Comincia a emergere la proposta di tassare i robot. Follia luddista, provocazione, o…?
La ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale punta a produrre robot dotati di intelligenza simile alla nostra. Ma quanto sarebbero pericolosi?
I futuri robot intelligenti, a partire dalle auto a guida automatica, dovranno avere un’etica, ma dovranno anche poter uccidere.
Come i nostri lettori più assidui sanno, Hic Rhodus s’è occupato in più occasioni delle profonde trasformazioni che le nuove tecnologie informatiche e cibernetiche porteranno nella nostra vita, e probabilmente in noi stessi. Il tema dell’impatto sulla società di robot dotati di capacità intellettuali confrontabili con quelle umane è passato dalla fantascienza ai programmi di ricerca, e ora ha raggiunto i tavoli della politica.

(La prima parte di questa riflessione, relativa a demografia, ambiente, accesso alle risorse e guerre, la trovate QUI)
Qualche mese fa Ottonieri ci ha fatto intravvedere un futuro dominato da robot intelligenti per trattare poi alcuni problemi di etica robotica. L’articolo è interessantissimo e vi invito a (ri)leggerlo perché presenta inizialmente alcuni dati importanti. Ne fornirò qualcuno anch’io principalmente per discutere un’altra questione: quando tutto il lavoro sarà svolto dalle macchine, noi cosa faremo?
Qualche giorno fa, il direttore delle Risorse Umane della Volkswagen ha annunciato che gli operai che in futuro andranno in pensione non saranno sostituiti da nuovi assunti, ma da robot, che quindi progressivamente rimpiazzeranno integralmente la manodopera umana nelle fabbriche di auto del marchio tedesco. Il lavoro di un robot già oggi costerebbe infatti un ottavo di quello di un metalmeccanico tedesco.
Può fare un certo effetto pensare che tra pochi anni l’intera categoria degli operai automobilistici possa essere (in Germania e altrove) solo un ricordo, ma in fondo non dovrebbe sorprenderci troppo. Sono decenni che si dice che i robot sostituiranno l’uomo nel lavoro manuale; tuttavia, a ben guardare, il futuro in un mondo popolato da robot potrebbe riservarci delle sorprese rispetto agli scenari futuribili che la maggioranza di noi ha in mente.
Cominciamo dalla domanda fondamentale: è vero che stiamo per assistere a un’impressionante proliferazione dei robot? La risposta è certamente sì, a patto di non attenderci che il tipico robot sia un robot antropomorfo.