Come ai tempi del Covid, col suo codazzo di esperti, oggi subiamo lo straparlare sulla guerra di intellettuali che hanno dimenticato il loro ruolo sociale.
Come ai tempi del Covid, col suo codazzo di esperti, oggi subiamo lo straparlare sulla guerra di intellettuali che hanno dimenticato il loro ruolo sociale.
La guerra in Ucraina ci mette ansia. Il bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol ci fa orrore. Ma oltre alle guerre con i proiettili, viviamo da anni molteplici guerre combattute con altri mezzi, ma altrettanto letali.
Gli analisti sono piuttosto d’accordo: la Russia è vicinissima al default, ovvero alla bancarotta. Ma cosa succederà in quel caso?
Il pacifismo ideologico, capace di giustificare l’aggressione putiniana, spiegato attraverso l’analisi dell’israeliano comunista Pappè.
Si parla molto di genere. Moltissimo anzi: bla bla bla bla bla…
Certo che vogliamo la pace! Ma intanto ora, proprio adesso, cosa proponiamo di fare per il popolo ucraino, chiacchiere a parte?
Il Male esiste, e a volte ha un nome e cognome: Vladimir Putin, per esempio, ma ce ne sono dozzine d’altri.
Putin è pazzo? Forse non in senso clinico, ma la sua accentuata paranoia e il suo delirio di potenza rendono ancora più inquietanti le sue azioni. E l’Occidente deve reagire.
Se Putin si fosse mangiato l’Ucraina in un paio di giorni, come contava di fare, con l’esercito ucraino in rotta e Zelensky in fuga, adesso gli europei sarebbero tanto costernati e starebbero ancora a pensare se e come infliggere qualche tiepida sanzione al dittatore russo. Ma Zelensky è restato lì, e gli ucraini non mollano un metro di terreno senza sparare e soffrire e morire. Stupita, l’Europa assiste a questa resistenza e comincia, lentamente (quanto lentamente!) a fare un po’ più sul serio, come le piazze russe che si vanno riempiendo di cittadini che protestano. Se l’Ucraina resiste qualche altro giorno, Putin potrebbe vedere negli occhi la sua fine.
Almeno, almeno, cerchiamo di mantenere viva la memoria, specie quella delle responsabilità di chi fu colluso, di chi lo è tuttora…
La guerra in Ucraina avrà un solo vincitore: Putin. E miliardi di sconfitti: tutta l’umanità. Ancora una volta.
Non esiste una sola ragione vera, solida, dirimente, per una guerra in Ucraina. Allora, perché Putin si è infilato in questo ginepraio?
La sceneggiatura della vita è banale e noiosa. Quello che importa veramente è farsi una bella birra con gli amici.
Il problema delle disuguaglianze estreme non è solo la disparità di reddito, ma specialmente di potere. E la possibilità di manipolazione di chi quel potere gestisce.
L’opinione pubblica vorrebbe, il Parlamento non decide, la Consulta boccia. L’impossibilità della decisione in materia di diritti.