Aspettiamo stancamente che la Russia si decida a invadere l’Ucraina; è da un sacco di tempo che stanno lì e non si capisce, mentre Biden un giorno sì e uno no afferma che ecco, ci siamo, stanno per invadere… Pessima sceneggiatura, vi sconsiglio di guardare questa serie. Intanto i partiti di governo hanno nell’esecutivo figurine di carta, ossequiose, più o meno, tranne quando hanno uno spot puntato su di loro; i loro colleghi in Parlamento invece fanno la qualunque, seminano gazzara, sparano puttanate sesquipedali fingendo di fare la voce grossa. Credo, così a occhio, che si siano ispirati ad House of Cards ma, santocielo, si vede la produzione italiana a basso costo e attori di terza categoria, non regge minimamente il confronto. Almeno nell’originale c’era Kevin, qui c’è Giuseppi, che onestamente aveva già girato troppi cinepanettoni con De Sica e Boldi, dai, non è credibile nella parte drammatica dello statista. Anche “Covid IV, la vendetta” sta mostrando enormi cali nello share, e si vocifera che non verrà prodotta una quinta serie, anche perché Un posto al Sole (26^ stagione in programmazione; dico: ventiseiesima!) dà decisamente molte più soddisfazioni.
Guardando la pagina sportiva una menzione va fatta al rugby italiano. Ogni anno al Sei Nazioni abbiamo speranze, ecco i giovani, il nuovo commissario tecnico, ma questa volta, forza azzurri, e poi prendiamo legnate come un pugile suonato. Il solito Diego Dominguez (ex azzurro, ora inutile commentatore) dice sempre le stesse due cose, i nostri cantano commossi l’inno e, se va bene, giocano un dignitoso primo tempo, poi prendono tre, cinque o più pappine con errori che ai francesi, agli inglesi, sembra di giocare con la giovanile albanese, ammesso che esista. Non capisco perché giochiamo a rugby; non è uno sport per italiani, a noi è congeniale il calcio, dove cerchi di ingannare l’arbitro, frigni per un colpetto, ti impermalisci se l’allenatore ti sostituisce, se fai gol sei obbligato a complicati riti apotropaici personalizzati che, se sono davvero fighi, diventano virali sui social, e poi i giornalisti che fanno da quarant’anni le stesse domande da dementi agli allenatori, che rispondono con sacrale pazienza negli stessi modi da altrettanti quarant’anni… Quello sì che è uno sport italiano, che riflette i valori e i canoni direi anche estetici degli italiani. Il rugby lasciamolo alle razze guerriere, burine, strafottenti.
Guardare la vita come la tv; i drammi, e le commedie, come serie tv o spettacolini leggeri. La gestione del PNRR come Italia’s got talent; l’imminente campagna elettorale come Ballando con le stelle; la Cina che vuole papparsi Taiwan un film di spionaggio dove vince la Spectre; basta che arrivi lo stipendio e che la pizza al Cucuzzaro sia sempre buona; basta che troviamo parcheggio e i neri davanti alla Coop non siano troppo insistenti; basta che non piova nel week end e che la pasta non sia scotta; basta che la Juve vinca (o perda, come vi pare) e che si scopi almeno il sabato; basta che non si scarichi la batteria del telefonino, basta che il cane del vicino non attacchi ad abbaiare anche stanotte, basta che a Pasqua il capo mi dia un po’ di ferie, basta, basta, basta poco.
E poi, scusate, dove diavolo sarebbe questo Donbass?