Come finirà in Ucraina

È tutto già scritto. Finirà in un bagno di sangue e nella supremazia del bullo internazionale Putin. Gli americani, più di tanto, non hanno voglia di fare, e hanno ben avvertito Biden di questo (fonte); la Cina offre una sponda rilevante alla Russia, sotto il profilo politico e commerciale; le sanzioni, si sa da tempo, servono a poco, a pochissimo, e anche quelle finanziarie, messe in campo in queste ore, sono facilmente aggirabili (fonte). E in ogni caso le sanzioni sono a doppio taglio, fanno male anche ai sanzionatori, specie se non sono la sostanziale unanimità del globo, se non sono corali, veloci e decisivi. E poi Putin ha il gas, ha il petrolio, e in tutti questi anni (in cui il conflitto russo-ucraino si sviluppava e produceva morti, sia pure non in maniera eclatante per la stampa occidentale) nessuna nazione europea ha seriamente pensato a fonti di approvvigionamento terze (il North Stream 2 è stato bloccato dalla Germania solo due giorni fafonte). E non dimentichiamo che ci sono politici in Europa che sono “amici” di Putin, e assai silenti di fronte all’invasione (in Italia li abbiamo addirittura al governo…). L’Onu conta zero; la Nato è impotente (sia perché l’Ucraina non è membro, e quindi non ci sarebbe il pretesto, sia perché è inimmaginabile, irresponsabile, terrificante uno scenario di guerra totale nel cuore dell’Europa).

Putin, quindi, si prenderà certamente il Donbass; potrebbe, già che c’è, prendersi tutta l’Ucraina. Poi? I Paesi Baltici? Naturalmente Putin a un certo punto si fermerà per una semplice questione di bilancio costi e profitti: i costi economici della guerra, i costi in vite umane e il consenso interno (per lo più mantenuto sulle menzogne), i costi di immagine internazionale e le ritorsioni che, giocoforza, si faranno man mano più gravi. C’è un punto, che è solo nella testa di Putin, in cui il massimo successo (qualunque cosa sia per lui tale successo) non potrebbe essere incrementato se non con costi marginali superiori ai benefici; lì Putin si fermerà, dirà ai russi che è stata una grande vittoria, dirà al mondo che ciò che ha fatto era necessario, dovuto, obbligatorio per una qualche ragione, si avvicinerà ancor più alla Cina per rifarsi commercialmente e diplomaticamente, riallaccerà i rapporti con Erdogan al momento un po’ sfilacciati (una cosa che conviene anche al dittatore turco, che fra dittatori ci si intende) e sapete cosa farà l’Occidente? Tirerà un sospiro di sollievo. Brontolerà, qualcuno batterà i pugni sul tavolo ma, certamente, quando tutto sarà finito, laggiù a oriente, qui in occidente si tirerà un sospiro di sollievo, perché potremo tutti tornare alle nostre occupazioni quotidiane. Il prezzo del petrolio calerà drasticamente, Putin continuerà a mantenere aperti i canali del gas, anzi ce ne darà ancora di più, a metà prezzo, grande svendita, dai, mettiamo una pietra sopra a questo momento di crisi, ma veramente volevate morire per l’Ucraina?

Nella storia dell’umanità abbiamo avuto decine di queste crisi, dove un uomo potente ha approfittato del suo ruolo per infliggere il proprio dominio ai vicini di casa. Noi italiani, nel nostro piccolo, l’abbiamo fatto con Mussolini, non dimentichiamoci i genocidi perpetrati in Africa… Non dimentichiamo gli oltre 60 milioni di morti della seconda guerra mondiale. Anni lontani? Il massacro di Srebrenica e le guerre nei Balcani sono abbastanza vicine nel tempo (e nello spazio)? I conflitti ai confini turco-siriani? I muri spinati per contenere i migranti e i profughi in fuga, che cercano scampo in Europa, non sono forse una specie di guerra? 

Allora cerchiamo di essere meno ipocriti. Il mondo è costellato da dittature, giunte militari, false democrazie che si reggono sul potere smisurato di esaltati narcisisti, folli superegotici, capricciosi paranoici, a volte con un potere assoluto, a volte portavoci di consorterie di potere. In Asia, Africa e America del Sud ne abbiamo vistosi esempi, ma altri ne abbiamo in Europa e il trumpismo ci ha ben mostrato come anche gli USA non siano immuni da questa malattia, che è malattia dell’umanità. Opportunismi, paure, ignoranza, ideologie, fanatismo, religioni, indifferenza, egoismi sono le molteplici fonti che alimentano quella malattia. Fonti che sono a loro volta alimentate da chi, in virtù di esse, conquista il potere: con false informazioni, con programmi scolastici che riscrivono la storia, con protezioni, seduzioni, elargizioni di favori a taluni, e oppressioni, galera e morte per tutti gli gli altri.

Questa non è la storia degli imperatori romani, o della Roma dei Borgia o delle macchinazioni di Cromwell. È storia dell’umanità, rimasta identica nei millenni: sopraffare, conquistare, affermarsi, dominare. Poi fortunatamente prima o poi il cattivo muore (la morte, unica idea grandiosa di Dio!), il suo retaggio si sgretola, i successori si dividono le spoglie e il mondo si lecca le ferite, le vedove si consolano, gli orfani si rifanno una vita, i vincitori scrivono i libri di storia, e tutti guardano stupiti come le cose siano ricominciate, identiche, da un’altra parte, con altri morti, con altre sopraffazioni.

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